Economia - 09 ottobre 2021, 17:18

Dopo Genova e Sestri Levante, anche a Chiavari nascerà il registro delle botteghe storiche

Ascom e Confesercenti in prima linea a seguito del bando emesso dal Comune. Roggero (Ascom): “È chiaro che per fregiarsi del titolo di bottega storica occorre rispettare determinati criteri”

Anche a Chiavari il registro delle botteghe storiche

Anche a Chiavari il registro delle botteghe storiche

Storicamente Chiavari è il centro nevralgico del commercio non solo per quanto riguarda il Tigullio, ma anche per quanto riguarda tutto il Levante genovese, comprese le vallate. È stato così nei gloriosi anni passati, è ancora così nei tempi attuali e, anzi, la vocazione commerciale è una delle poche che rimane alla città, una volta punto di riferimento pure per i servizi, ma poi assai indebolita a seguito della chiusura del Tribunale.

Commercio, la prima ‘azienda’ chiavarese, com’è stato definito più volte, sia per l’indotto che per il numero di negozi e di conseguenti posti di lavoro: e non è un caso che proprio a Chiavari sia nato uno dei primissimi centri integrati di via, il Civ - Ci Vediamo in Centro a Chiavari, che è quello che conta il maggior numero di associati in tutta la Liguria (poi questa esperienza, in tempi recenti, è stata ricalcata dal secondo civ cittadino, ovvero il Civ - Le Vie del Levante).

Ora, emerge un’altra questione di primaria importanza: vale a dire il fatto che questa lunga consuetudine con il commercio vada rimarcata e valorizzata come merita, attraverso l’istituzione del registro delle botteghe storiche, decisione già da tempo adottata dal Comune di Genova e successivamente anche dal Comune di Sestri Levante.

A Chiavari le botteghe storiche sono parecchie, e molte di esse conservano ancora non solo l’insegna, ma pure gli arredi originali, ed ecco che già nei mesi scorsi il discorso di istituire il registro era diventato sempre più intenso.

A questo progetto concorrono da una parte il Comune di Chiavari, in particolare con l’assessorato al Commercio coordinato da Gianluca Ratto, e dall’altra la Camera di Commercio di Genova, la delegazione di Chiavari di Ascom e Confesercenti Tigullio. “Il Comune - spiega Giampaolo Roggero, presidente di Ascom Chiavari e per lungo tempo già presidente del Civ - Ci Vediamo in Centro a Chiavari - ha emesso un bando, invitando le attività interessate a far domanda per essere inserite all’interno di questo registro. Sono previste anche delle targhe, come già successo a Sestri Levante e come succede a Genova. È chiaro che per fregiarsi del titolo di bottega storica occorre rispettare determinati criteri: anzitutto, la storicità, poi il mantenimento degli arredi tradizionali e poi il fatto di non aver mai cambiato destinazione dal punto di vista merceologico. Una prima riunione si è svolta nei giorni scorsi presso il Caffè Defilla, altre ne seguiranno, passo dopo passo. Portare anche a Chiavari il discorso delle botteghe storiche, ufficializzandole nel complesso di una rete, significa dare lustro a tutto il commercio, significa creare una vetrina e un’attrattiva pure per chi viene dall’esterno”.

Le associazioni di categoria, come Ascom e Confesercenti, hanno assicurato il loro supporto a chi volesse accedere a questa pratica e presentare la propria domanda: “Noi - prosegue Roggero - abbiamo mandato l’informazione del bando a tutti i nostri iscritti e ora attendiamo che ci vengano fatte delle specifiche richieste. Alcune sono già pervenute e sono di attività sulla cui storicità c’è poco da obiettare: la Pasticceria Copello, l’Oreficeria Luchetti, la Gioielleria Rocca, la Profumeria Sanguineti, la Pellicceria Milano”.

Anche Confesercenti Tigullio è in prima linea: l’associazione ha attivato un nuovo servizio di assistenza per le imprese del territorio interessate a diventare botteghe storiche o locali di tradizione (queste ultime sono le attività che non hanno ancora tutti i criteri per diventare botteghe storiche, ma li avranno in prospettiva futura, e quindi possono cominciare da un titolo di livello inferiore, per quanto altrettanto prestigioso).

“Per essere ancora più vicini alle imprese, tanto nella ricerca della documentazione storica, quanto nella formulazione stessa della domanda - dice Enrico Castagnone, coordinatore di Confesercenti Tigullio - abbiamo messo a disposizione il numero di telefono 347 5670323, per ricevere tutte le informazioni necessarie: il progetto è curato dalla dottoressa Roberta Mazza. Da anni Confesercenti Tigullio è impegnata nella rivalutazione delle botteghe storiche dei vari comprensori, a cominciare da Sestri Levante, dove già quattro anni fa, proprio su nostra iniziativa e con il successivo coinvolgimento delle altre associazioni, siamo giunti a un accordo con il Ministero dei Beni culturali, che ha reso possibile l’istituzione del registro e la consegna degli attestati alle prime attività meritevoli del riconoscimento di bottega storica o di locale di tradizione”.

Castagnone ricorda che “è proprio di questi giorni il battesimo di un analogo progetto a Chiavari, ancora in collaborazione con il Ministero, mentre altri comuni come Camogli, Lavagna e Portofino stanno manifestando interesse per l’iniziativa. L’unica amministrazione da noi interpellata a non avere ancora dato un riscontro è quella di Rapallo, dove sempre Confesercenti, qualche anno fa, fu promotrice della Denominazione comunale di origine, la Deco, che in alcuni casi potrebbe appunto andare a braccetto con i criteri di storicità e tradizione alla base del registro delle botteghe. Il nostro impegno nella partita delle botteghe storiche è dettato dalla volontà di valorizzare al massimo le potenzialità e le eccellenze del territorio, salvaguardando il futuro di molte piccole e preziose attività commerciali e ottenendo, al tempo stesso, un valore aggiunto sul piano della promozione turistica”.

L’altro ‘veicolo’, in questo senso, è l’attivazione del percorso per arrivare al riconoscimento dei portici di Chiavari come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. La candidatura sarà pronta nel 2023, al termine di tre anni di studi e approfondimenti che stanno svolgendo Comune, Facoltà di Architettura di Genova e Soprintendenza.

Alberto Bruzzone

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