Domani 22 ottobre sarà sciopero per le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Unipol per il rientro al lavoro in sicurezza e per contrastare la deriva autoritaria delle relazioni industriali. Le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Unipol, in totale 9000 dipendenti, a partire dal 4 novembre saranno obbligati al rientro in presenza senza gradualità e senza un accordo strutturale sul lavoro agile.
"Ad incrociare le braccia saranno anche i 250 lavoratori della Liguria che dal 4 novembre, appunto, dovranno rientrare - tutti insieme - al lavoro senza un accordo sindacale che li tuteli dal punto di vista della sicurezza. A raccontarcelo è Claudio Pellizzeri, segretario regionale Uilca Liguria, ma anche rsa Uilca del gruppo Unipol che dichiara: “Occorre un accordo strutturale sul lavoro agile che tenga conto di volontarietà, alternanza, diritto alla disconnessione e delle esigenze dei lavoratori fragili, della genitorialità e dei caregiver”.
Con questo spirito la Uilca Liguria e Uilca gruppo Unipol Liguria, coerentemente con il mandato assembleare, chiamano alla mobilitazione tutte le lavoratrici ed i lavoratori per rivendicare il rientro al lavoro in sicurezza anche con il ripristino di navette, parcheggi e mense laddove già presenti, garanzie di agibilità e sanificazione di tutti gli stabili ed arredi, il rispetto del distanziamento sociale agli ingressi e negli uffici oltre alla presenza di dispositivi di sicurezza anti Covid ed un sistema di areazione adeguato. Nel resto di Italia le rsa continuano a testimoniare il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo. “I mille dipendenti di Linear e Unisalute vogliono sicurezza a salvaguardia della loro salute - dichiara Cinzia Masotti rsa Uilca - Nella torre Unipol di 28 piani a Bologna c’è molta preoccupazione: ci sono cinque ascensori con una capienza ridotta di tre persone, con una presumibile calca all'ingresso per i controlli, le postazioni di lavoro ad isole in open space ad aria forzata e persone che restano al telefono 6-8 ore con la mascherina”.
Si aggiunge al contesto anche apprensione per i circa trecento colleghi di Unipol Assistance: “A Torino hanno i loro uffici in fase di ristrutturazione e non sanno neppure dove rientreranno” aggiunge Alessandra Fenoglio, rsa Uilca di Torino. Questo è un primo segnale al quale seguiranno altre iniziative se non sarà subito aperto un tavolo negoziale dal Gruppo Unipol.