Dai monti di Bolzano al mare di Genova, Orazio D'Anna è il nuovo questore all'ombra della Lanterna. Un balzo di non poco conto in tutti sensi, per il poliziotto dalla lunga, insigne e precisa carriera, iniziata nel 1985.
Sei le sedi cambiate in 10 anni, ha spiegato il neo capo della Polizia genovese, a dimostrazione di grande esperienza in divisa. Molto tempo trascorso a Milano e quindi questore a Chieti, Ferrara, Livorno, Aquila e Bolzano prima di approdare nel palazzone genovese di via Diaz.
La presentazione ufficiale alla stampa è avvenuta presso la sala conferenze "Antonio Esposito", al termine della cerimonia di insediamento in Prefettura. E dove D'Anna ha subito mostrato il suo stile impeccabile di servitore dello Stato, dando l'impressione di persona attenta quanto determinata ed esordendo con un ringraziamento a tutti i vari livelli istituzionali dello Stato che lo hanno voluto nel nuovo incarico.
Ha definito Genova “territorio di dimensioni e storia lunghe e robuste, di grande tradizione e che ha una propria identità da esprimere”. “Darò il massimo di quello che posso dare”, ha assicurato e rassicurato che, con pur diverse specificità, tutte le zone hanno caratteristiche abbastanza analoghe su debolezze del territorio e problemi di legalità. Convinto di trovarsi in una consolidata struttura quale è la questura di Genova, ha informato di essersi già informato su quella enorme e problematica sorta di casbah, forse unica realtà del genere nel mondo occidentale, che è il centro storico del capoluogo ligure.
Ha citato poi tra le peggiori piaghe cui far fronte a livello generale la violenza di genere, indicando anche nel terrorismo (che ben conosce avendo anche avuto incarichi nella Digos) e nella malavita organizzata quanto c'è da combattere. “Livello diverso – ha specificato – da quanto riguarda ordine pubblico e quella che si chiamava microcriminalità”.
Ed ha fatto ricorso ad un paragone di...volo per definire la varie fasce di illegalità: “c'è il volo radente, quella ad alta quota e poi il satellite” per indicare come ci siano piani diversi per i vari reati. Questi ultimi, ha spiegato, “richiedono trattazione separata, non si coniugano con i normali temi della sicurezza cittadina”. D'anna è nativo di Acireale in Sicilia, ha 61 anni, moglie e due figli.
E' laureato in giurispudenza e succede a Vincenzo Ciarambino, che diventa questore di Torino e che a Genova lascia un ottimo ricordo di simpatia e competenza. “I miei rapporti con la stampa sono stati sempre sereni ovunque”, ha detto D'anna. Ottimo auspicio per una appunto “serena” informazione.