Municipio Ponente - 03 novembre 2021, 16:30

Vesima, petizione per fermare la variante al Puc

I residenti, appoggiati da Legambiente e Italia Nostra, sono perplessi sul progetto di riqualificazione proposto dalla proprietà, ovvero l’imprenditore Giacomo Cattaneo Adorno

Vesima, petizione per fermare la variante al Puc

Una gru incombe ormai più che minacciosa sulla collina: il comune di Genova tira dritto sulla questione e, dopo il passaggio in Giunta comunale, ci sarà prossimamente anche il voto in Consiglio comunale mentre in Regione sta procedendo la procedura di valutazione ambientale strategica.

Vesima cambia volto, in particolare i terreni di proprietà dell’imprenditore Giacomo Cattaneo Adorno: riqualificazione, si sente dire da una parte; speculazione e cementificazione, è la risposta che si ascolta dall’altra. In mezzo, un’amministrazione comunale che sta per concedere una variante al Puc e un gruppo di residenti, riuniti nel Comitato per la salvaguardia del territorio della Vesima e appoggiati da Legambiente Liguria e Italia Nostra, che provano a contrastare questo iter, e lo stanno facendo ora anche attraverso una petizione online sulla piattaforma Change.org, denominata #TranneGenovaVesima e raggiungibile a questo indirizzo: https://www.change.org/p/marco-bucci-trannegenovavesima-petizione-popolare-contro-la-variante-al-puc-di-vesima.

“‘Il treno ferma in tutte le stazioni tranne a Genova Vesima’: quante volte abbiamo sentito questo annuncio - scrivono i promotori - Il gas metano serve tutte le case tranne quelle di Genova Vesima. Le fogne arrivano ovunque tranne a Genova Vesima. L’acquedotto pubblico raggiunge tutti i cittadini, tranne gli abitanti di Genova Vesima. Questa piccola frazione, conosciuta soprattutto nella stagione balneare, è l’ultimo lembo a ponente del comune di Genova. Eppure, non abbiamo accesso ai servizi essenziali e la condizione precaria in cui versa la nostra valle non è presa in carico da nessuno, né dalla proprietà, né tantomeno dall’amministrazione”.

Ed ecco allora che Comitato per la salvaguardia del territorio della Vesima, di fronte alla proposta di variante al Piano urbanistico comunale richiesta dall’imprenditore Giacomo Cattaneo Adorno - proprietario della quasi totalità dei campi, dei boschi e dei ruderi - chiede quindi che prima di valutare l’approvazione di ulteriori insediamenti edilizi il comune di Genova: “Allacci la frazione alla rete del gas metano, come il resto della città, eliminando i pericolosi bomboloni di gpl; allacci la frazione alla rete fognaria, come è obbligatorio in una città civile, eliminando le fosse settiche; allacci la frazione alla rete idrica, consentendo agli abitanti di non dover più ricorrere al mal funzionante acquedotto privato”.

Il Comitato per la salvaguardia del territorio della Vesima richiede che un rilancio agricolo, unico dichiarato obiettivo di Comune e imprenditore, “non prescinda dall’insediamento sul territorio di agricoltori professionisti a presidio di una valle sempre più soggetta a frane, alluvioni e incendi. Agli agricoltori e non solo a facoltosi inquilini amanti del verde con vista mare vanno destinate eventuali nuove abitazioni, prediligendo il mantenimento dell’esistente e non un’operazione votata al consumo di suolo, affinché la variante al Puc non si traduca in una banale speculazione edilizia e sociale”.

Per questo, i cittadini chiedono a Palazzo Tursi che “l’amministrazione pretenda dal proprietario dei fondi, come prevede la legge, la regolare pulizia dei boschi, dei rivi e la manutenzione dei terrazzamenti; e chiede, non solo alla maggioranza che voterà la variante al Puc, ma anche alle opposizioni, di bloccare la realizzazione della Gronda il cui allaccio è previsto sul lembo di terra che a parole tutti vogliono tutelare. Vesima poggia su una paleofrana e l’allargamento del viadotto, lo scavo di due gigantesche gallerie e l’innalzamento di muraglioni alti decine di metri riporta alla mente il sinistro ricordo del Vajont. Come negli annunci ferroviari che i genovesi hanno memorizzato da decenni, da quando cioè l’estrema frazione occidentale non produce più ortaggi e frutta ma è ‘solo’ una bella spiaggia da frequentare d’estate, ‘il treno ferma in tutte le stazioni tranne Genova Vesima’: una metafora amara che il Comitato chiede, a tutti e a tutte, di sovvertire”.

Alberto Bruzzone

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