Stretta del viminale sulle manifestazioni, Toti: "Bene nuove regole, green pass strumento di libertà"

Arriva il commento del presidente della Regione Giovanni Toti sull’annuncio della stretta da parte del viminale alle manifestazioni no green pass, che dal prossimo sabato saranno vietate nei centri città e vicino alle sedi di partiti, sindacati e istituzioni. Proprio questa mattina un gruppo di appartenenti a Libera Piazza, tra questi alcuni studenti, hanno manifestato davanti la sede del consiglio regionale di via Fieschi.

Sulla protesta di questa mattina Toti ha commentato:

“Agli studenti bisognerebbe ricordare banalmente che l’anno scorso non erano in classe di questi tempi, e se oggi possono fare lezione e recuperare il divario educativo che altrimenti li avrebbe divisi dalle generazioni precedenti e da quelle future è grazie agli strumenti messi in campo per fronteggiare la pandemia. Quindi, prima di protestare contro uno strumento di libertà, soprattutto della loro libertà che è molto importante trattandosi delle generazioni future, francamente ci penserei bene”.

“Tutte le manifestazioni sono legittime – ha aggiunto – se avvengono in un clima di rispetto reciproco e nel rispetto dei diritti di tutti, bene ha fatto il ministero degli interni e il governo a ragionare su limiti che mi sembrano in linea con il nostro dettato costituzionale che prevedano manifestazioni di libera espressione del dissenso senza che questo vada a incidere sulla vita di commercianti e cittadini delle città, e tantomeno che sfocino in violenza”.

Toti, questa mattina aveva espresso il proprio pensiero sulla stretta del viminale, sulla propria pagina Facebook:

“Aumento di contagi e calo delle vendite per i commercianti. Sono gli effetti abbastanza scontati delle manifestazioni contro il vaccino e il Green pass, che ogni sabato paralizzano le nostre città. Bene quindi le nuove regole dal prossimo weekend, con lo stop ai cortei nei centri storici e nelle strade dello shopping. Se queste persone sono contrarie manifestino pure ma non danneggino chi ha deciso di vaccinarsi e tornare a vivere. Se questo non bastasse, ricordo inoltre che il 95% dei ricoverati all'ospedale San Martino di Genova non sono vaccinati. Insomma, la sacrosanta libertà no vax di manifestare finisce quando inizia il diritto alla salute, al lavoro e alla vita”.