Politica - 29 novembre 2021, 17:35

“Cementare non è riqualificare”: cittadini in strada per difendere Vesima (FOTO)

Il presidio si è svolto ieri mattina tra Voltri e l’estremo Ponente genovese. Rita Bruzzone: “Sarà una delle peggiori speculazioni edilizie mai viste”. Prosegue la petizione su Change.org, e intanto ci si prepara per il ricorso al Tar contro la variante al Puc votata da Tursi

“Cementare non è riqualificare”: cittadini in strada per difendere Vesima (FOTO)

“Cementare non è riqualificare”. Con questo slogan, ieri mattina, una nutrita schiera di cittadini del Ponente genovese è scesa in piazza per manifestare contro la modifica del Piano Urbanistico Comunale, passata in Sala Rossa martedì scorso dopo sette ore di ‘battaglia’, grazie alla quale verrà notevolmente modificato l’assetto di Vesima e dei suoi rustici.

A organizzare l’iniziativa sono state Legambiente e Italia Nostra, perché il fronte del no, rispetto a questo progetto portato avanti dalla proprietà della collina, l’imprenditore Giacomo Cattaneo Adorno, è ancora molto compatto e pronto a tentare il tutto per tutto per bloccare quello che viene definito uno “scempio”.

A guidare la mobilitazione, che oltre a Legambiente e Italia Nostra è coordinata anche dal Comitato La Vesima, è Rita Bruzzone: “Quando si è in tanti per lo stesso motivo, senza conoscersi, ma spinti dallo spirito di preservare il suolo e difendere Vesima dal cemento, amare la bellezza in tutte le sue forme, tutto ha un senso. Martedì sono andata a vederli in faccia quelli che hanno votato a favore e sono rimasta lì sino alla fine. L’opposizione ha presentato 282 emendamenti e 20 ordini del giorno. Non si sono smentiti, miti e chini rispetto a interessi che portano favori solo al proprietario. Nessuno di loro ha speso una sola parola. L’hanno definita rigenerazione urbana”.

Secondo Rita Bruzzone, invece, “sarà una delle peggiori speculazioni edilizie mai viste, in una città che vive un calo demografico spaventoso, dove i giovani vanno via per avere un futuro occupazionale o ancora prima universitario, una città che taglia sui servizi e che ha ridotto il nostro Municipio a una periferia. Il nostro territorio non può più permettersi servitù: depositi costieri, autoparchi a Multedo, cave e camion in Varenna, viabilità al collasso, due porti, torrenti che rischiano di saltare ad ogni pioggia. Il nostro suolo è stato abusato da troppo tempo. Ora è il tempo di preservarlo. Continueremo a farci sentire e a provare a impedire che Vesima sia cementificata. Grazie a Legambiente Liguria, al Comitato per la salvaguardia di Vesima per l’organizzazione e un grazie a tutti quelli che hanno camminato con noi. Un grazie al presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, all’assessore Matteo Frulio, ai consiglieri municipali Ugo Truffelli e Luna Bruzzone, che sono venuti a rappresentare Giunta e Municipio VII Ponente per ribadire il no alla variante al Puc”.

Intanto, prosegue la raccolta di firme organizzata dal Comitato La Vesima per bloccare la variante al Puc e chiedere al Comune di realizzare i servizi minimi previsti dalla legge (acqua potabile, rete fognaria, rete del gas, mezzi pubblici). La campagna, che in una decina di giorni ha superato le duemila firme, si trova sulla piattaforma Change.org, all’indirizzo: https://www.change.org/genovavesima.

“Vesima è solo il primo tentativo di cementificare ancora le campagne intorno a Genova - denuncia Daniele Salvo del direttivo di Legambiente Liguria - Quello che sta succedendo a Vesima deve mettere in allarme il resto della città. Da una parte il Comune ha da poco ricordato i morti dell’alluvione di dieci anni fa, dall’altra persevera nei soliti errori. Basta pensare che l’Aurelia nel tratto di Vesima è sempre soggetta a frane, la ferrovia ad allagamenti, e le nuove abitazioni nasceranno in una località che gli abitanti della zona chiamano ‘Rio Frana’”.

E mentre l’iter in Comune va avanti, gli oppositori hanno già predisposto la strada del ricorso al Tar.

Alberto Bruzzone


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