Sanità - 01 dicembre 2021, 11:00

Giornata mondiale della lotta all'Aids, Bassetti: "Non c'è un vaccino, ma le cure sono efficaci"

"Visto la trasmissione a via sessuale – sottolinea il Dottore - occorre lavorare su quella e indirizzarci per uscire dallo stigma che è stato in tutti questi anni di questa malattia, e dobbiamo tornare a dire che dobbiamo fare sesso, ma sesso sicuro"

Giornata mondiale della lotta all'Aids, Bassetti: "Non c'è un vaccino, ma le cure sono efficaci"

Matteo Bassetti torna a parlare e questa volta lo fa nell'ambito della giornata mondiale della lotta all'Aids, sull’HIV, una malattia che negli anni passati ha causato molte vittime non solo in Italia ma anche nel resto del Mondo nella giornata mondiale alla lotta a questa malattia terribile.

"Sull'HIV non abbiamo un vaccino ma abbiamo dei farmaci che consentono oggi di non morire più di hiv e Aids – esordisce il direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova – ed è comunque fondamentale la diagnosi precoce: fare i test, renderli gratuiti e disponibili a tutti. Ad oggi le cure ci sono e funzionano".

Bassetti non ci gira troppo intorno e sottolinea che "Siamo qui oggi per dire da una parte che ci sono le cure, dall’altra di dire ai giovani che è importante prevenire il contagio dal covid, ma attenzione perché ci sono malattie molto più importanti, tra cui l’HIv e tutte quelle a trasmissione sessuali, che si prevengono non con la mascherina ma con il profilattico. 

Visto la trasmissione a via sessuale – sottolinea il Dottore - occorre lavorare su quella e indirizzarci per uscire dallo stigma che è stato in tutti questi anni di questa malattia, e dobbiamo tornare a dire che dobbiamo fare sesso, ma sesso sicuro. Visto il dimezzamento delle diagnosi di questa malattia negli ultimi due anni, occorre dire che sono stati fatti sicuramente molti meno test e c’è stata una minore attenzione anche a questo problema, così come nell’ambito dell’oncologia e in quello cardiovascolare. L’HIV è uno dei tanti orfani del Covid, per cui dobbiamo continuare a lottare e a dedicarci a questo problema". 

"A Genova gli ambulatori sono stati chiusi solo due mesi, ma è indubbio che dobbiamo tornare a parlare di questo – conclude - i ragazzi devono fare i test e pensare che questa è una malattia ancora presente".

Francesco Li Noce

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