Il lavoro per l’ultimo miglio ferroviario non è certo analoga misura, ovvero un ultimo miglio di cammino, per il Comitato Liberi Cittadini di Certosa che continuano la loro durissima battaglia contro i disagi che i lavori stanno provocando in zona e che appare ancora lunga.
Il presidente Enrico D’Agostino avverte che occorre ricompensare la cittadinanza della zona dando adeguate soluzioni ai problemi. A partire dai parcheggi, zone blu che dovrebbero diventare bianche e quindi gratuite visti i posteggi cancellati per lavori in corso e che, il presidente afferma, “stanno entrando nel vivo”.
Via Ariosto, Persio, Vedovi, Mansueto e Castellucci le strade maggiormente penalizzate dai lavori per la metropolitana Brin-Canepari e per le quali il Comitato ha scritto a sindaco e autorità competenti al fine di ottenere quanto chiesto circa i posti auto.
“Vogliamo risposte precise e rapide - annuncia D’Agostino - e non ci fermeremo finché non ci saranno date”. Circa invece l’ultimo miglio tra Campasso, Bivio Fegino e Porto di Genova, la richiesta è di un confronto diretto con chi amministra e governa Genova; nodo del contendere è il fatto che tutte le assemblee svolte finora non hanno dato esito soddisfacente. Anzi, insiste il presidente, “non ci hanno proprio soddisfatto. Da qui la richiesta di un incontro diretto con i governanti genovesi”.
“Ci sono evidenti problematiche ambientali - indica D’Agostino, che è anche coordinatore di tutti i vari e non pochi Comitati che si occupano di queste tematiche - che non sono adeguatamente affrontate”.
“Noi siamo persone che agiscono sul territorio da decenni - insiste Enrico D’Agostino - e potremmo pure collaborare a gestire quegli aspetti sociali che la situazione di questi importanti lavori comporta e comporterà”. Fermo restando, sottolineano i Comitati, che non c’è assolutamente contrarietà alle infrastrutture che giovano alla città, allo sviluppo e all’occupazione; tuttavia sottolineano come queste vanno eseguite nel rispetto delle persone e dell’ambiente, oltre che della vivibilità. Le richieste, dice ancora D’Agostino, meritano risposte che non siano a tempi lunghi, stante la situazione.