Attualità - 07 dicembre 2021, 18:34

Un libro, foto e poesie contro la violenza sulle donne: il centro civico Buranello in difesa dei loro diritti

Una casa in località segreta dove sono ospitate e difese da azioni criminali donne che hanno subito angherie ed umiliazioni, immagini per far capire che la violenza di genere è ancora una vergogna troppo presente

Un libro, foto e poesie contro la violenza sulle donne: il centro civico Buranello in difesa dei loro diritti

Iniziative in serie con tema la donna, i suoi diritti, problemi, la parità di genere reale e non sulla carta, il diritto alla vita, a non cadere sotto i colpi della violenza. Tutto ciò andrà in scena presso il centro civico Giacomo Buranello di Sampierdarena con momento clou il 14 dicembre, quando alle 17.30 verrà presentato il libro ‘La casa rifugio a indirizzo segreto - 20 anni a Genova’, narrazione di un rifugio delle donne in pericolo, insidiate e minacciate. Intanto fino al 18 dicembre è possibile visitare la mostra fotografica ‘Le parole smarrite e le parole ritrovate’, organizzata dal laboratorio Teatro Terapia con tema le donne vittime di violenza.

Si tratta di immagini in bianco e nero, con protagoniste e vittime donne che devono uscire dall’incubo di essere state sottoposte a violenze. Per quanto riguarda il libro, a presentarlo sarà il Centro per non subire violenza (da Udi) Aps, in collaborazione con ‘Amici dell’arte, della musica e poesia’, con l’associazione culturale ‘La strada dell’arte’ del presidente Daniele Benigno e nella quale due donne geniali quali Alessandra Santy Melizia, poetessa, ex dirigente pubblica, e Marina Rossi, digital artist, hanno realizzato il progetto ‘Orizzonti in Rosa’, che mette assieme fotografia e poesia. Si tratta di versi toccanti, dolci, a tratti tristi ma spesso destinati a dare speranza, dei quali è autrice Melizia e che verranno recitati da Anna Olivari, attrice e presidente dell’associazione. E la stessa Olivari leggerà testimonianze tratte da ‘La casa rifugio a indirizzo segreto - 20 anni a Genova’.

“Dal 2015 al 2019 - spiega l’operatrice Romina Soldati - sono state 23 le donne seguite dal Centro. La pandemia purtroppo ci ha costretti a sospendere il laboratorio ma abbiamo intenzione di riprenderlo dopo il periodo natalizio. Le donne richiedono di partecipare al laboratorio perché lo stare insieme, il condividere la propria storia in un luogo senza giudizio, riconoscere il proprio corpo come oggetto/soggetto violato, offre alle donne un’importante opportunità di rielaborare i propri vissuti”.

Due le autrici del libro, una è Paola Toni che lo descrive così: “Libro corale, tante voci e tante esperienze di donne che raccontano la nascita della casa rifugio e il suo sviluppo negli anni, la storia del Centro per non subire violenza da cui ha origine e tutti i progetti che sta portando avanti per sensibilizzare sui temi della violenza di genere. Il testo si snoda tra difficoltà vissute e traguardi raggiunti, tra sofferenze e speranze. Un intreccio di fatiche e laboriosità, di sensazioni emotivamente coinvolgenti che creano un legame tra le donne vittime e le operatrici che, con la loro grande professionalità, le conducono a un unico obiettivo: uscire dalla spirale violenta e recuperare la propria vita. Il ricavato andrà a sostenere i costi di gestione, le attività extra scolastiche per i minori ospiti e per rendere la casa rifugio un luogo sempre più accogliente”.

L’altra è invece Chiara Panero che specifica come la casa della quale, per ovvi motivi, è top secret l’indirizzo, sia nata 20 anni fa a Genova: “Ospita - informa - donne vittime di violenze, sole e mamme con i propri figli/e che necessitano di protezione perché in pericolo di vita. Dal 1997 al 2019 le persone accolte sono state 393 ospiti di cui 197 donne e 196 minori. L’età della maggior parte delle donne va dai 25 ai 60 anni per i minori prevalentemente l’età scolare dai 6 ai 15 anni. L’86% delle donne ha interrotto definitivamente la relazione maltrattante e ha raggiunto l’autonomia”.

Dino Frambati

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