Economia - 18 dicembre 2021, 07:22

Piccole e medie imprese liguri, il 38% con fatturato tra 5 e 50 milioni è a rischio

Il monitoraggio di Studio Temporary Manager evidenzia un rischio del 38% per le piccole e medie imprese liguri. Genova la provincia con il rischio più alto

Piccole e medie imprese liguri, il 38% con fatturato tra 5 e 50 milioni è a rischio

E’ un quadro allarmante quello che emerge dal monitoraggio dell’Osservatorio di Studio Temporary Manager S.p.A. relativo alle piccole e medie imprese della Liguria.

Nella regione, secondo i dati della società specializzata nei servizi di temporale management, il 38% delle imprese con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro è a rischio, posizionando la regione al quarto posto nella classifica nazionale.

La società ha elaborato i bilanci del 2020 depositati alla Camera di Commercio delle oltre 1.100 imprese liguri che hanno un fatturato compreso tra i 5 e 50 milioni di euro. 

Di queste, il 38% presenta un rating a rischio: un dato peggiore rispetto alla media nazionale che pone la Liguria al quarto post per valore percentuale critico insieme a Calabria ed Emilia Romagna.

Ma la situazione reale delle imprese in post pandemia si vedrà solo alla fine dello sblocco dei licenziamenti e quando termineranno le moratorie garantite dallo Stato.

A livello provinciale, tutti i territorio mostrano segni di sofferenza. 

Le criticità maggiori sono a Genova e alla Spezia che hanno entrambe un rating di rischio del 39%.

Poco sotto, al 37% c’è Savona mentre Imperia si attesta a un rating del 31%.

Alberto Cerini, responsabile Corporate Turnaround & Restructuring di Studio Temporary Manager, spiega: “I dati della Banca d’Italia indicano che dal 2019 sono saliti del 40% i finanziamenti bancari alle imprese con un significativo aumento del rischio di credito. Le nostre analisi confermano che nei bilanci a oggi depositati relativi all’esercizio 2020 sono presenti evidenti segnali di criticità; la fine del divieto dei licenziamenti e l’imminente conclusione delle moratorie rivelerà il vero stato di salute delle imprese italiane, che a oggi però è stato mantenuto sostanzialmente invariato rispetto a un anno fa circa, grazie proprio alle predette misure di sostegno, che si sono quindi dimostrate efficaci”.

Redazione

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