E’ un quadro allarmante quello che emerge dal monitoraggio dell’Osservatorio di Studio Temporary Manager S.p.A. relativo alle piccole e medie imprese della Liguria.
Nella regione, secondo i dati della società specializzata nei servizi di temporale management, il 38% delle imprese con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro è a rischio, posizionando la regione al quarto posto nella classifica nazionale.
La società ha elaborato i bilanci del 2020 depositati alla Camera di Commercio delle oltre 1.100 imprese liguri che hanno un fatturato compreso tra i 5 e 50 milioni di euro.
Di queste, il 38% presenta un rating a rischio: un dato peggiore rispetto alla media nazionale che pone la Liguria al quarto post per valore percentuale critico insieme a Calabria ed Emilia Romagna.
Ma la situazione reale delle imprese in post pandemia si vedrà solo alla fine dello sblocco dei licenziamenti e quando termineranno le moratorie garantite dallo Stato.
A livello provinciale, tutti i territorio mostrano segni di sofferenza.
Le criticità maggiori sono a Genova e alla Spezia che hanno entrambe un rating di rischio del 39%.
Poco sotto, al 37% c’è Savona mentre Imperia si attesta a un rating del 31%.
Alberto Cerini, responsabile Corporate Turnaround & Restructuring di Studio Temporary Manager, spiega: “I dati della Banca d’Italia indicano che dal 2019 sono saliti del 40% i finanziamenti bancari alle imprese con un significativo aumento del rischio di credito. Le nostre analisi confermano che nei bilanci a oggi depositati relativi all’esercizio 2020 sono presenti evidenti segnali di criticità; la fine del divieto dei licenziamenti e l’imminente conclusione delle moratorie rivelerà il vero stato di salute delle imprese italiane, che a oggi però è stato mantenuto sostanzialmente invariato rispetto a un anno fa circa, grazie proprio alle predette misure di sostegno, che si sono quindi dimostrate efficaci”.






