Ricorrerà in appello impugnando le due sentenze di primo grado del Tribunale di Genova Michele Petrera, rappresentante comune degli azionisti di risparmio di Banca Carige.
Le due sentenze contestate da Petrera non hanno accertato l'illegittimità dell'aumento di capitale, della conversione e del raggruppamento forzoso delle azioni di risparmio.
Sembra, intanto, che l'offerta non vincolante di BPER si sia arenata e il ricorso in appello degli azionisti di risparmio rende la partita ancora più complicata.
Ora si dovrà stabilire se Banca Carige dovrà risarcire gli azionisti di risparmio
Il tutto mentre l'offerta di BPER che prevedeva l'acquisto dell'88,3% delle azioni ordinarie di Banca Carige al prezzo simbolico di 1 euro; a fronte di una ricapitalizzazione a carico del Fitd di un miliardo sembra stia perdendo interesse.
Denaro che, nella strategia di Bper serve per alzare il livello di patrimonializzazione (Cet1) di Banca Carige dal 9,5% al 13,6% dell'istituto modenese, fronteggiare gli esuberi e ripulire il portfolio crediti.
Ma se le big del settore, come Intesa e Unicredit, appaiono disposte a qualche sacrificio pur di dare una sistemazione definitiva a Banca Carige, più freddi sarebbero i piccoli istituti che aderiscono al Fitd, in cui prevale la preoccupazione per le ricadute sui propri bilanci.