Cultura - 16 gennaio 2022, 15:07

Quattro secoli di ‘grandeur’: un libro di AltreVoci Edizioni ripercorre l’epopea appassionante della famiglia Fieschi

Nei giorni scorsi, per i tipi di questa bella realtà editoriale, è uscito il libro intitolato ‘I Fieschi. Storia di una famiglia’, che è un lavoro completo, preciso, dettagliato, approfondito e imperdibile su una delle famiglie che di più ha segnato le sorti della Liguria

All’atto della fondazione e della successiva presentazione, il team di AltreVoci Edizioni spiegò apertamente la propria filosofia e il proprio modo di agire: dare spazio ad autori emergenti, a storie interessanti, ma anche alle tradizioni e alle radici del territorio. Ed è proprio con questo spirito che, nei giorni scorsi, per i tipi di questa bella realtà editoriale (che ha tra i suoi promotori l’editrice ed editor Annalisa Panesi, il competente e appassionato libraio Marco Paganini e gli scrittori Francesco Grandis e Aldo Boraschi) è uscito il libro intitolato ‘I Fieschi. Storia di una famiglia’, che è un lavoro completo, preciso, dettagliato, approfondito e imperdibile su una delle famiglie che di più ha segnato le sorti del Levante genovese, in particolare del Tigullio Orientale e del suo relativo entroterra.

Dei Fieschi hanno parlato in tantissimi e la bibliografia relativa ai vari protagonisti di questa casata è ricchissima, tanto che perdersi nel ‘mare magnum’ è situazione assai frequente. Per questo, anche per questo, si sentiva la necessità di un volume che riepilogasse un po’ tutta l’epopea, mettendo in fila fatti, volti, nomi e circostanze di un percorso che dura quattro secoli, dal 1100 e sino alla metà del 1500, ovvero quando avvenne la cosiddetta ‘Congiura dei Fieschi’.

È grande, grandissimo, l’alone di mistero che aleggia intorno a questa famiglia, che per un lungo periodo è riuscita a ottenere il dominio su gran parte del mondo, ponendo al centro sia Lavagna che San Salvatore. Due Papi provennero dalla famiglia dei Fieschi, oltre a numerose personalità nel mondo della politica, del commercio, delle istituzioni: ecco perché era importante continuare a tener viva la storia di questo casato.

Ci ha pensato Aldo Boraschi che, oltre a essere uno dei fondatori di AltreVoci Edizioni e oltre a essere un apprezzato giornalista e blogger, è anche un meticoloso e professionale ricercatore di storia, con al suo attivo già un paio di volumi dedicati ai Fieschi: ‘Intrighi, leggende e misteri. La storia dei Fieschi’ e ‘La congiura del Conte Gian Luigi Fieschi’, entrambi usciti nel 2015. 

La storia dei Fieschi è quella di una delle più importanti famiglie genovesi. Conti di Lavagna, fondarono le loro ricchezze non solo nell’attività mercantile e finanziaria, ma anche attraverso il controllo delle strade lungo gli itinerari commerciali che collegavano la Riviera ligure con i territori dell’Emilia e della Pianura Padana. La gestione dei domini nell’entroterra garantì loro un’ampia area di consenso e di uomini fidati, pronti all’occorrenza a radunarsi in aiuto del casato.

Ma la forza fliscana risiede anche nelle oculate politiche di alleanza e matrimoniali con le quali riuscirono a ottenere posizioni di rilievo e potere all’interno del governo della città di Genova e nel panorama politico mediterraneo.

Furono tradizionalmente di parte guelfa, legati con un filo diretto al papato, tanto da riuscire a confermare anche due pontefici, Innocenzo IV e Adriano V, famosi antagonisti della parte ghibellino-imperiale di Federico II di Svevia.

Il prestigio della famiglia è evidente anche nelle sue raffinate committenze: oggetti preziosi e architetture monumentali e funzionali, frutto di maestranze specializzate operanti a livello europeo. Segni sul territorio che veicolano un messaggio di capacità economica, potere e profonda cultura. Come la splendida Basilica di San Salvatore dei Fieschi, costruita sotto l’egida dei due papi fliscani, e che rappresenta, con il grande rosone centrale e le sue decorazioni, il primo esempio di gotico francese in Italia.

Quanto i Fieschi sono stati importanti per il Tigullio è un argomento da non dimenticare mai e oltre alla traccia visiva è bene che resti pure una traccia scritta, tanto più affascinante quanto più viene messa insieme con passione e ardore. Come nel caso di questo libro. 

Alberto Bruzzone