Riceviamo e pubblichiamo:
"-All'interno del Porto non vi sono e non possono esserci siti industriali che lavorino sostanze o prodotti chimici ma solo siti di stoccaggio in funzione della distribuzione dei prodotti chimici nel nord ovest d'Italia. Quindi la frase "All’interno dell’area portuale genovese inoltre già da molti anni sono operativi impianti industriali di prodotti chimici, di proprietà di industrie private che hanno attualmente concessioni di spazi nei terminal del Porto"
-Oggi come nel passato si susseguono vertenze portate avanti da Comitati e gruppi politici cte manifestano contrarietà anche per la presenza degli altri 5 siti RIR Risciò Incidente Rilevante, quindi non corrisponde alla realtà quanto scritto: "senza che ciò abbia destato preoccupazione tra la cittadinanza genovese"
- Sul saldo occupazionale le rappresentanze dei lavoratori portuali CGIL CIL UIL e USB hanno più volte affermato che con questa specifica operazione il saldo occupazionale su quelle banchine sarebbe molto negativo, quindi non si può certo dire che
"... verranno mantenuti i livelli occupazionali..."
- Sulla sicurezza del sito devono ancora esprirmersi le competenti autorità di controllo che per altro non hanno ancora ricevuto nessun progetto nei termini stabiliti dalla legge, quindi mi chiedo come si possa sostenere al presente la tesi per cui: "... e il sito sarà assolutamente sicuro secondo quanto stabilito dalle Autorità Nazionali di controllo."
- Come risulta chiaramente dal sito https:www.dialoghinporto.it e dal verbale della Commissione seconda del Municipio II Centro Ovest, che presiedo, il DIALOGO tra la Città e l’Autorità di Sistema Portuale, realizzato tramite il gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze Politiche, non ha mai riguardato l’ipotesi Ponte Somalia. Le ipotesi sul tavolo erano altre quattro della quali le prime tre sono state scartate:
· Ex Carbonile ENEL (ponte Idroscalo Levante)
· Terminal Messina (ponte Nino Ronco)
· Cornigliano – Zona ILVA (banchina Ansaldo)
· Cornigliano – Diga Foranea
Va chiarito: Il Dialogo citato non costituisce comunque un dibattito pubblico come da DPCM 76/2018. si evince quindi che anche la dichiarazione: "...Il percorso è stato inoltre condiviso anche con la cittadinanza con sei mesi di dibattiti pubblici dove si è evidenziato anche il grande valore in termini occupazionali e di indotto per la comunità locale.." non trova risultanze documentate.
Certo che la voce di Genova mi permetterà la replica, non gradita dal Sindaco, che era stata negata al sottoscritto come pure ai consiglieri comunali e regionali presenti durante l'assemblea pubblica al Centro Civico Buranello, esorto i gruppi politici del Consiglio comunale a ricercare quanto hanno insegnato i precursori della politica e della democrazia, gli antichi Greci, quando, nelle polis con regime democratico, esisteva la parresia (ossia il dovere morale di dire la verità) nella facoltà che i cittadini avevano di esprimere liberamente la loro opinione durante le assemblee pubbliche che si svolgevano nell'agorà.
Fabrizio Maranini
Presidente Commissione Seconda
Municipio II Centro Ovest
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