Se non si può definire una vittoria, è certamente un preciso segnale che il Comitato Liberi Cittadini di Certosa sta lavorando con grande impegno e, almeno per le questioni di quotidianità, riesce ad ottenere ciò che è necessario per la zona. O almeno a far dare regole.
“Dopo che alcuni abitanti di via Persio sono venuti presso la nostra sede a lamentarsi che avevano chiuso la via - spiega il presidente del Comitato, Enrico D’Agostino - e dopo una sana discussione con il capocantiere della ditta che sta svolgendo i lavori per Rfi, ci siamo rivolti alla nostra Polizia Municipale Locale che ci ha fornito un’adeguata ordinanza”.
In pratica sono due le strade interessate: via Persio (detta prima), ma anche via San Bartolomeo della Certosa per quanto riguarda il tratto compreso tra via Canepari e l’incrocio con via Vedovi e Persio. In questo tratto è stato istituito il divieto di circolazione, sia ad auto e mezzi similari, che ai pedoni. Strada dunque per un pezzo off-limits.
In via Aulo Persio entra invece in vigore la possibilità di un’inversione di marcia, attualmente in direzione da mare a monte, al contrario e cioè la direzione di percorribilità diventa verso mare. Si potrà dunque transitare in tal senso, ma occorre fare attenzione al fatto che non si può parcheggiare e tanto meno sostare. Pena, oltre alla sanzione, pure la rimozione del veicolo posteggiato con un aumento di costi, tra carro attrezzi e deposito, che sarebbe abbastanza elevato. Gli automobilisti indisciplinati sono quindi avvertiti.
L’ordinanza indica ovviamente che tutto ciò è chiaramente espresso a mezzo segnaletica stradale appositamente installata nella via. E specifica anche come la Polizia Municipale sarà attenta a controllare la situazione. Questa è dunque una sorta di segnalazione di servizio che può apparire anche minimale, ma è invece uno dei tanti problemi che affliggono questa zona di Genova che è sempre più in fibrillazione, in quanto sul territorio soffre di una miriade di piccoli problemi come questo. Vita difficile dunque nel quartiere e tutto ciò, avverte D’Agostino, “non sarà di breve durata”.
Tuttavia, assicura il leader dei vari movimenti che stanno vigilando sulla zona e battendosi perché viverci non diventi un incubo, “non ci fermiamo certo per quanto riguarda i grandi temi come i cantieri, i treni che potrebbero passarci davanti alla finestra di casa”. Intanto però l’attività dei Comitati ha almeno fatto sì che si mettessero regole a una porzione di quartiere che era nell’incertezza per quanto riguarda la movimentazione quotidiana di persone e mezzi.