#ILBELLOCISALVERÀ - 06 febbraio 2022, 15:30

Drusilla Foer e il coraggio dell’unicità: la vera rivoluzione oggi è essere se stessi

Ha portato a Sanremo una "musica" diversa, note di autentica libertà

Drusilla Foer e il coraggio dell’unicità:  la vera rivoluzione oggi è essere se stessi

Foto tratta da Sanremonews

Questa settimana tappa a Sanremo, al Festival della canzone Italiana, per la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ. Parlerò di Drusilla Foer, il personaggio interpretato da Gianluca Gori. Alla terza serata della kermesse è arrivata lei e si è mangiata il palco, oscurando tutti e tutte, con la sua intelligenza, l’ironia assoluta, la classe dimenticata, il talento. Lei ha portato a Sanremo una ‘musica’ diversa, note di rivoluzione positiva e libertà.

Io trovo pazzesco l’attore Gori, che ha scelto una vita “dietro le quinte”, uomo senza volto, “padre” di un personaggio che di fatto gli ha rubato la scena e forse l’identità: una donna toscana, educazione antiborghese “che tende all’essere liberi”, figlia di un diplomatico, infanzia a Cuba, gioventù a New York. Così un uomo si è messo in ombra per  illuminare una donna a cui da voce per esprimere concetti con un’elevazione notevole. Con la battuta sempre pronta, talvolta fredda e glaciale, è allo stesso tempo di una gentilezza disarmante, come la sua classe.

Irriverente e trasgressiva, si presta spesso a sostegno di cause sociali di spessore e, con estrema eleganza, porta “la bandiera del talento e delle sue convinzioni”. Battaglie di genere, violenza sulle donne, diritti sul lavoro, ma, soprattutto, sul palco dell’Ariston ha ridato un valore alla meritocrazia, parola di cui troppo spesso, uomini e donne, hanno dimenticato il significato: “È il primo valore - ha evidenziato -indipendente dal sesso”. E questo penso sia un messaggio fortissimo che sposa perfettamente le mie “convinzioni”, che da sempre rifiutano, ad esempio,  le “quote rosa”, perché, secondo me, noi donne non siamo quote da inserire per legge, ma dobbiamo puntare a essere riconosciute per quello che sappiamo fare, per le nostre competenze e, perché no, anche per la nostra unicità. Esattamente come deve essere per gli uomini.

Unicità: è un altro dei temi toccati da Drusilla. Ci ricorda che essere se stessi è veramente un atto rivoluzionario, “Ascoltiamo le nostre unicità – ha affermato - anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo convenzioni”.

La parola diversità proprio non mi piace, perché ha in se qualcosa di comparativo – ha spiegato nel suo monologo sanremese -, comporta una distanza e non mi convince proprio. Ho pensato a un termine che potesse sostituire questa parola così incompleta e ho trovato ‘unicità’. Mi piace, piace a tutti, perché ognuno di noi pensa di essere unico. Ma per comprendere la propria unicità, prima dobbiamo capire da cosa è composta: cose belle, valori, ambizioni, convinzioni, talenti, ma anche paure e fragilità. Abbracciamo la nostra unicità, ci renderà anche più sensibili e ci consentirà di aprirci all’unicità dell’altro”.

Un personaggio studiato dal suo autore o risultato di un percorso di identità? Di certo, l’alter ego dello straordinario Gianluca Gori  esprime tanta autenticità, cultura, schiettezza, eleganza. E libertà immensa.
#ILBELLOCISALVERÀ

Maria Gramaglia

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