Attualità - 24 febbraio 2022, 09:49

Violenza tra minori, la psicologa: "La rabbia è una richiesta d'attenzione, adulti non agiscano sul singolo episodio"

"I social fanno sentire molto più soli tutti, ma i ragazzi sono più bravi a dirlo e la solitudine fa molto arrabbiare, i giovani chiedono uno sguardo agli adulti che possa aiutarli"

Violenza tra minori, la psicologa: "La rabbia è una richiesta d'attenzione, adulti non agiscano sul singolo episodio"

La violenza raccontata dai giornali e spiattellata sui social, con tanto di video che ritraggono il pestaggio di un ragazzino da parte di due poco più grandi, mentre un terzo riprendeva, ha puntato i riflettori sui giovani e su come la società, le famiglie e le istituzioni se ne stiano prendendo cura.

Per provare a fornire alcune risposte, dopo l’ennesimo caso a San Fruttuoso, abbiamo contattato la dottoressa Cristina Fregara, psicologa psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico.

Dottoressa, quali possono essere le motivazioni di tanta violenza?

E’ una questione complessa, credo che in realtà queste azioni possano essere attribuite a significati più profondi. Non mi soffermerei al momento in sé, ma al significato, che può esserci da una richiesta di attenzione su qualcosa che hanno dentro e non si riesce a esprimere in modo diverso. In questo caso penso che il senso sia più ampio, non solo legato al momento di quell’atto, ma anche al momento storico che stanno vivendo, credo che i giovani chiedano uno sguardo in più degli adulti che possa aiutarli”.

Gli adulti, quindi genitori e istituzioni come possono intervenire?

Cercando di andare più a fondo possibile, non nel momento in cui si verifica l’episodio, ma in momenti quotidiani. Quando si agisce sull’emergenza non è mai utile, si devono offrire spunti di riflessione, sguardi più attenti, fare domande, indagare sugli stati emotivi, cosa che a scuola e in famiglia si evince perfettamente. I livelli di aggressività si innalzano quando non viene percepita attenzione da parte dell’esterno”.

Crede che in questo momento storico si possa parlare di escalation di violenza?

Credo che a ogni momento storico corrispondano delle reazioni, se adesso c’è più aggressività è perché quella che hanno dentro è quella che gli viene suscitata dal mondo che hanno fuori. Se ci pensiamo, i social fanno sentire molto più soli tutti, ma i ragazzi sono più bravi a dirlo e la solitudine fa molto arrabbiare, confonde molto di più, e la rabbia da qualche parte deve uscire. Spesso per loro esce in queste forme qui. Sono questioni sociali e di sviluppo che prescindono dal momento storico che stiamo vivendo con la pandemia, ma sono molto più profonde e radicate”.

Chi è l’esperta:

Cristina Fregara: “Sono psicologa psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico, candidata al training della Società Psicoanalitica Italiana, mi occupo di psicoterapia dei gruppi, dell'adolescente e dell'adulto. Ho lavorato diversi anni in comunità psichiatriche per adolescenti e adulti. Collaboro con il Centro oncologico Ligure e la mia attività ad oggi prevede per lo più lo studio privato”.

Francesco Li Noce

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