Taxi gratis per chi deve andare dal medico. È la novità annunciata dal Comune di Genova “tra domani e dopodomani”, per venire incontro a tutti quei residenti nel quartiere di Ca’ Nuova, sulle alture tra Voltri, Palmaro e Pra’, che da diversi mesi si trovano senza un ambulatorio e senza un medico di base nella loro zona e che, quindi, sono costretti a lunghi spostamenti per arrivare dai loro dottori nelle strade sottostanti, in particolare nella delegazione di Voltri.
Questa sperimentazione, della durata di un mese, sarà assicurata da una convenzione che il Comune di Genova è pronto a firmare con la Cooperativa Radio Taxi, “per provare a tamponare momentaneamente la situazione, almeno sino a quando non verrà finalmente riaperto lo studio medico a Ca’ Nuova”, come ha spiegato il vicesindaco di Genova, che ha la delega alla Salute, Massimo Nicolò.
Il rappresentante della Giunta Bucci ha replicato a un’interrogazione a risposta immediata (ex articolo 54) presentata da Valeriano Vacalebre, consigliere comunale di Fratelli d’Italia: “Da tempo - spiega Vacalebre - mi è stata segnalata questa situazione, che penalizza particolarmente gli anziani e i diversamente abili. Per questo chiedo se il Comune ha in programma qualche iniziativa in merito, nell’attesa che dalla Regione Liguria venga dato il via libera al progetto dei nuovi ambulatori”.
E il vicesindaco Nicolò ha prospettato questo accordo con i tassisti, che verrà gestito “attraverso un’associazione di pazienti operante sul territorio”. Per scendere ‘a valle’, gli abitanti di Ca’ Nuova devono utilizzare due autobus all’andata e altrettanti al ritorno, quindi è chiaro come andare dal medico possa diventare un viaggio lunghissimo. Bene quindi la convenzione con i tassisti, che avrà durata sperimentale di un mese, ma bisogna andare avanti, e pure in maniera convinta, sull’apertura dei nuovi ambulatori.
Su questo fronte, l’ultimo aggiornamento risale a qualche settimana fa. Ad annunciarlo, il consigliere municipale di A Sinistra al VII Ponente, Filippo Bruzzone, che a gennaio ha incontrato Filippo Parodi, responsabile del Distretto 8 dell’Asl 3 Genovese: “I nuovi ambulatori sorgeranno sulla ‘piastra’ di via 2 Dicembre, al piano superiore rispetto a dove si trovava l’ex supermercato della Ekom. È un progetto dell’importo di circa 500mila euro. Ci saranno un medico di base, un pediatra e due infermieri di comunità. Il medico di base e il pediatra hanno già dato la loro disponibilità per venire a lavorare nel quartiere. Ora però vanno sistemati i locali”.
Locali che prevedono: ingresso con accoglienza, gestita dai volontari ospedalieri e dalla Comunità di Sant’Egidio, sala d’aspetto e uno studio ciascuno per il medico di medicina generale e per il medico di bambini e ragazzi. “La relazione tecnica è stata redatta - prosegue Filippo Bruzzone - manca solo il via libera da parte della Regione. La durata dei lavori è stimata in sessanta giorni, quindi se tutto andrà per il verso giusto, gli ambulatori potrebbero essere pronti non appena ci saranno tutte le autorizzazioni. Il mezzo milione di euro servirà per l’adeguamento dei locali, per l’acquisto delle strumentazioni e per le paghe del personale”.
A esprimere soddisfazione è anche Gianni Pastorino, consigliere regionale di Linea Condivisa, che ha portato la questione tra i banchi di via Fieschi: “Come Linea Condivisa, sia a livello regionale sia territoriale, crediamo molto in questo progetto e abbiamo fatto di tutto per cercare di raggiungere il miglior risultato possibile anche richiedendo una Commissione tra sindacati e Asl. L’attenzione viene da lontano, avendo fatto diversi sopralluoghi anche con i vertici Asl”.
È un primo passo, timido ma assai importante, per la ‘normalizzazione’ di un quartiere ad altissimo tasso di residenzialità, ma contemporaneamente a bassissimo tasso di servizi. Sono ancora molte, infatti, le partite che rimangono aperte, a cominciare da quella del supermercato, chiuso sulla ‘piastra’ di via 2 Dicembre dall’agosto del 2018. Da quel momento in poi, in tanti si sono fatti avanti per visionare i locali, che necessitano di importanti lavori, ma nessuno ha realmente voluto chiudere un accordo con Arte, l’azienda regionale per l’edilizia, proprietaria dei muri. E così, per fare la spesa, i numerosi anziani del quartiere devono scendere ‘a valle’, al primo punto disponibile, che si trova in via Montanella. E, in questo caso, senza poter contare sul taxi gratis.






