"L’Italia è uno dei grandi produttori di armamenti. Significa anche più lavoro per le nostre aziende". Così, nel corso del collegamento con il programma televisivo "Mattino 5", il presidente della Regione Giovanni Toti. Una frase rilanciata dall'account Twitter ufficiale del governatore apparsa particolarmente infelice a molti degli utenti del noto social network.
Da chi ha commentato chiedendosi "E quindi più guerre ci sono meglio è? Ammazzatevi che ci arricchiamo?" o "Ma si dai dichiariamo guerra a tutto il mondo così produrremo più armi" fino a chi ha ironizzato rispolverando il film "Apocalypse Now" e adattando la citazione al contesto, "Bravo, Giovanni. Anche a me piace l'odore del Napalm al mattino": numerose sono state le reazioni di sdegno e incredulità alle parole del presidente ligure.
E c'è chi ha colto l'occasione per ricordare un altro episodio legato alle dichiarazioni del leader di "Cambiamo" che fece molto discutere, quel "Anziani più fragili, non indispensabili a sforzo produttivo del Paese" che provocò non poche polemiche nel pieno dell'emergenza Covid tanto da costringere lo stesso Toti alle scuse ("Messaggio frainteso").
Il messaggio va comunque contestualizzato in una giornata dove in Senato, dopo l'ok delle sue Commissioni Esteri e Difesa, è in discussione il cosiddetto "Decreto Ucraina" contenente, tra le altre misure, l'aumento graduale delle spese militari fino a un 2% del Pil nazionale entro il 2024.
Un altro riferimento alle armi da parte del presidente della Regione pochi giorni dopo quello utilizzato per paragonare la guerra del popolo ucraino alla resistenza partigiana culminato con lo scontro con l'Anpi. Anche in questo caso le reazioni varcheranno il confine dei social per raggiungere il mondo politico?






