Gen Z - il mondo dei giovani - 08 maggio 2022, 09:00

Adolescenti e anoressia: "Soffrivo di attacchi di panico anche solo per mangiare una pizza"

"Durante il mio periodo peggiore non riuscivo a fare praticamente nulla: anche uscire con le mie amiche era diventata una cosa faticosa e mi sentivo subito stanca"

Adolescenti e anoressia: "Soffrivo di attacchi di panico anche solo per mangiare una pizza"

I disturbi alimentari sono un problema che tocca in modo particolare i giovani ragazzi e ragazze di tutto il mondo, ma non solo. L’età dell’adolescenza è la fase in cui si è sicuramente più facilmente influenzabili, perciò molto spesso i giovani tendono a voler raggiungere un livello di perfezione che in realtà non esiste. Chi stabilisce i canoni di perfezione a cui ognuno dovrebbe ambire è sicuramente la società, attraverso immagini pubblicitarie di modelle con fisici scolpiti, manichini e molto altro.

A causa di ciò, molti giovani ragazzi tendono a sentirsi a disagio con il proprio corpo e cercano quindi ogni metodo per arrivare a perdere peso e diventare come i modelli e le modelle che si vedono in giro o sul web. Molte volte, però, i metodi attraverso i quali perdono peso sono discutibili, e potrebbero sfociare in problemi di salute seri, come ad esempio l’anoressia. Ho voluto inserire la testimonianza di una mia cara amica, che per anni ha sofferto di anoressia, perché trovo sia il modo più semplice per far capire al mondo cosa provano coloro che soffrono di disturbi alimentari.

“Ho iniziato a soffrire di disturbi alimentarsi dal gennaio del 2018, in seguito alla morte di mio nonno. Ero particolarmente provata dalla situazione. Successivamente ho cominciato a pensare che fosse la cosa giusta perdere qualche chilo. Non mi sono rivolta ad una nutrizionista, ma ho iniziato a diminuire le dosi di cibo da sola, in particolare i carboidrati. Quando ho iniziato a notare dei cambiamenti nel mio fisico ero felice e mi vedevo più bella, avevo iniziato con il perdere circa tre chili. Nel momento in cui mi sono accorta che stavo iniziando a perdere peso volevo perderne sempre di più, i cambiamenti erano notevoli e anche le persone intorno a me lo notavano. Dai carboidrati ho iniziato a togliere anche gli zuccheri e la carne rossa. Mangiavo essenzialmente pesce e carne bianca, due volte al giorno al massimo. Ho iniziato a perdere peso radicalmente e sono arrivata a pesare 41 chili in tre mesi e mezzo. Ci sono state delle conseguenze importanti, tra le quali la perdita di capelli e anche quella del ciclo mestruale. Durante il mio periodo peggiore non riuscivo a fare praticamente nulla: anche uscire con le mie amiche era diventata una cosa faticosa e mi sentivo subito stanca, non riuscivo a studiare e la mia vita girava costantemente intorno al cibo. Avevo addirittura smesso di prendere i mezzi pubblici e andavo sempre a piedi, perché nella mia testa dovevo bruciare tutto quello che assimilavo. Il mio disturbo alimentare mi ha invalidata tanto anche a livello sociale: non uscivo praticamente più con i miei amici e non partecipavo più a nessun tipo di cena o aperitivo. La situazione ha iniziato a migliorare nel momento in cui i miei genitori si sono accorti della gravità della situazione. Ho iniziato ad andare al centro per disturbi alimentari in cui ero seguita da un medico, una psicologa e una nutrizionista. Lì mi hanno diagnosticato l'anoressia nervosa. Mi hanno prescritto una dieta in cui le dosi di cibo giornaliere andavano aumentate gradualmente. All'inizio è stato difficile perché il mio fisico non era più abituato a mangiare, e avevo spesso nausea e mal di stomaco. Lo sforzo più grande, tuttavia, è stato quello a livello psicologico dato che il mio cervello non voleva accettare il fatto che stessi riprendendo peso. Avevo continue crisi isteriche e di pianto, mi volevo opporre a tutti i costi. Ci sono stati episodi in cui mi è capitato di vomitare nei bagni dei ristoranti a causa dei miei attacchi di panico all'idea di dover mangiare una semplice pizza. La situazione poi con il tempo è migliorata, ho iniziato a prendere peso e ho deciso di continuare questo percorso. Sono stata in terapia per un anno e mezzo e ho imparato molte cose, come ad esempio ad autogestirmi.”

Dopo il suo racconto, ho voluto domandarle cosa consiglierebbe a coloro che stanno soffrendo attualmente di disturbi alimentari.
“Alle persone che attualmente si trovano a dover combattere contro un disturbo alimentare consiglierei di chiedere aiuto ed aprirsi con qualcuno di fidato, senza avere paura. Capisco sia difficile, anch’io all’inizio non volevo parlarne con nessuno, poi i miei genitori mi sono venuti incontro. Ne va della vostra sanità fisica e mentale, ci sono persone che passano anni ricoverati in ospedale a causa di questa malattia. Prima di fare determinati passi pensateci attentamente, le gioie ed i momenti importanti della vita non tornano indietro.”

Gaia Uccheddu

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU