- 11 maggio 2022, 11:15

Truffe sentimentali e informatiche, braccato in treno dai carabinieri 27enne nigeriano: aveva fatto perdere le sue tracce

L'uomo è uno dei soggetti coinvolti nella maxi operazione della settimana scorsa. E' stato anche per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza

Nel pomeriggio di ieri, nella stazione ferroviaria di Arenzano, su un treno diretto da Savona a Genova, i militari del Nucleo Investigativo di Savona, supportati dai militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Arenzano, dopo ininterrotte ricerche hanno rintracciato e arrestato il ricercato O.F., 27enne nigeriano, richiedente asilo politico e percettore del reddito di cittadinanza, tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Savona lo scorso 4 aprile.

L'uomo è indagato per reato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale di denaro provento delle truffe nigeriane on-line, in particolare quelle “sentimentali” e “man in the middle”, denunciato inoltre per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Si aggiunge quindi un ulteriore tassello alle indagini messe in atto dal comando provinciale dei carabinieri di Savona in merito all'operazione “Money Laundering” che aveva visto la settimana scorsa dar via all'esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Savona, su richiesta della Procura della Repubblica, pm Claudio Martini, nei confronti di 19 cittadini nigeriani di un'età compresa tra i 22 e i 42 anni e per altre 10 persone invece erano state emesse misure personali non custodiali.

Durante il fermo di O.F. sono state sequestrate alcune carte di credito che aveva con sé, due orologi e due cellulari. L’arrestato, lo scorso 3 maggio, all’atto dell’esecuzione dell’operazione svolta anche nella notte con l'ausilio degli elicotteri, aveva fatto perdere le sue tracce dal suo domicilio di Savona. Il fermato è stato tradotto nel carcere di Genova Marassi a disposizione dell'autorità giudiziaria di Savona.

L'OPERAZIONE MONEY LAUNDERING:

L’operazione della settimana scorsa, che aveva visto visto impegnati oltre 100 militari del comando savonese, coadiuvati dai comandi dei carabinieri delle provincie di Bolzano, Como, Milano, Mantova, Rovigo, Pistoia e Siena, dal 15° Nucleo Elicotteri e dal Nucleo Cinofili Carabinieri di Villanova d’Albenga, arriva al termine di una complessa indagine svolta dai carabinieri del nucleo investigativo, nel corso della quale erano stati raccolti gravi indizi sull'esistenza di un’organizzazione criminale internazionale in grado di riciclare importanti somme di denaro ricavate illecitamente da truffe online, perpetrate in diverse aree del territorio italiano, in Nigeria e in altri Paesi tra il 2019 e il 2021.

L’indagine, che è stata avviata nell’estate 2020, si è sviluppata sia attraverso attività di tipo tradizionale, con osservazioni, controlli e pedinamenti, sia documentale e tecnica, con l’esplorazione dei rapporti finanziari utilizzati dagli indagati e l’acquisizione della relativa documentazione bancaria, con una conseguente analisi di oltre 14.000 transazioni finanziarie, che ha permesso l’individuazione delle movimentazioni illecite concernenti la ricezione di denaro provento di delitti (truffe on-line) da diversi paesi del mondo, la successiva sistematica dispersione in giroconti, prelievi in contanti, operazioni extra conto e web, rimesse attraverso money transfer nella provincia di Savona.

Secondo quanto sarebbe emerso allo stato attuale delle indagini, il denaro, proveniente prevalentemente da diverse varianti delle “truffe alla nigeriana”, in particolare quella “sentimentale” e quella “man in the middle”, era ricevuto dagli indagati attraverso contatti diretti tra gli scammer, operanti prevalentemente in Nigeria, e vari connazionali in Italia, soprattutto in questa provincia.

Il modus operandi è riconducibili alle tipologie:

Truffa sentimentale” o “internet romance scam”:

In questo caso il raggiro è rivolto soprattutto a persone perbene e donne sole di età comprese tra i 25 e gli 80 anni, psicologicamente fragili e, quindi, vulnerabili, selezionate dai malviventi perché affette da depressione, da malattie oncologiche o croniche ed invalidanti, vedove o separate / divorziate, gravate da situazioni personali difficili, con le quali gli scammer, fingendosi persone importanti o professionisti di alto livello (medici, imprenditori, appartenenti a forze armate occidentali, medici in teatri di guerra, cantanti famosi, ecc.), intrecciano sui diversi social network relazioni virtuali facendo leva spesso su sentimenti di pietà e compassione, e raggirando, in questo modo, le vittime che, pur non conoscendo la vera identità degli scammer, sono indotte ad effettuare nel tempo ripetute dazioni di denaro, anche molto cospicue.

Sulla base degli elementi raccolti per le forze dell'ordine è stato possibile affermare che sono stati cagionati danni patrimoniali di rilevante gravità (sino a oltre 200mila euro a persona), cui si devono aggiungere le importanti ripercussioni sotto il profilo psicologico dovute al sentimento di vergogna provato nel rendersi conto, infine, di essere state illuse e raggirate. Sono state individuate 433 vittime della tipologia di truffa sopra descritta, residenti nelle province di Savona, Genova, Imperia, Milano, Bergamo, Lecco, Varese, Torino, Alessandria, Novara, Trento, Padova, Verona, Venezia, Bologna, Arezzo, Livorno, Roma, Teramo, Napoli, Foggia, Lecce, Cosenza, Catania e all’estero.

Truffa “man in the middle”:

Questo tipo di raggiro informatico consiste nel violare le comunicazioni di un’azienda allo scopo di “sostituirsi” ad essa, clonandone l’identità e le relative pagine internet, oppure i relativi clienti e fornitori, in modo da far dirottare i pagamenti verso i conti correnti dell’organizzazione criminale. I malfattori entrano nella posta elettronica di un’azienda o di un suo dipendente utilizzando diversi metodi, come e-mail di phishing e/o l’invio di malware. Gli scammer hanno così modo di interporsi nella corrispondenza tra azienda e clienti/fornitori, riuscendo ad indirizzare il denaro sui conti da loro indicati. Sono state individuate strutture ricettive truffate nelle province di Savona, Imperia, Milano, Venezia, Livorno, Roma e Napoli.

Come riportato nell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari il denaro illecitamente ricevuto era poi trasferito ad altri nigeriani residenti in provincia di Savona, i c.d. “prestaconto” (quasi tutti richiedenti asilo politico, perlopiù disoccupati, senza alcun reddito lavorativo lecito o lavoratori saltuari e in 3 casi beneficiari del Reddito di Cittadinanza) e da questi proiettati su altri molteplici conti correnti da loro opportunamente aperti (sono stati individuati 108 rapporti finanziari in ben 30 istituti di credito ubicati in tutta la provincia di Savona), oppure su carte di credito o prelevato in contanti, infine trasferito in Nigeria con money transfer, operazioni web, hawala o di persona con voli aerei, trattenendo delle percentuali, in alcuni casi del 25%.

Sui conti utilizzati dagli indagati è stata movimentata la somma di 5 milioni 914mila 380 euro di cui 1 milione 861mila 411 euro ricevuti direttamente dalle 433 vittime dei reati di truffa sentimentale e 272mila 420 euro ricevuti da soggetti non meglio identificati in 57 diversi paesi nel mondo, nell’arco temporale dal 2019 al 2021. Sui cellulari sequestrati ad alcuni indagati sono stati individuati messaggi scambiati con connazionali presenti in Nigeria in cui si stabiliscono, tra le varie comunicazioni, anche le percentuali di guadagno dei riciclatori sulle somme ricevute a seguito delle truffe on-line.

L’attività investigativa ha determinato l’emissione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Savona, su richiesta della Procura della Repubblica di Savona, nei confronti di 29 indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe e al riciclaggio internazionale di denaro, ed altre 47 persone denunciate a piede libero per il reato di riciclaggio, e la contestuale esecuzione di 29 perquisizioni personali e domiciliari. Le indagini sono tuttora in corso e il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari; non è stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulle responsabilità delle persone sottoposte ad indagini.