Politica - 13 maggio 2022, 16:53

Genova è la prima città capoluogo ad adottare la disability card, oggi la firma con la ministra Stefani

Bucci: "Noi abbiamo servizi che non sono in altre città", Dello Strologo: "A Genova molte disuguaglianze e ingiustizie"

Genova è la prima città capoluogo ad adottare la disability card, oggi la firma con la ministra Stefani

Una card europea che consente l'accesso semplificato ai servizi per le persone
con disabilità, per la riduzione della burocrazia
, in regime di reciprocità con gli altri Paesi della UE, contribuendo alla loro piena inclusione nella vita sociale delle comunità. Il progetto 'Disability Card-Carta Europea', promosso dal ministero per le disabilità, è stato firmato questo pomeriggio a Genova, prima città capoluogo di regione ad avviare l'iter per l'adozione, alla presenza del ministro Erika Stefani.

Il documento prevede che "l'Amministrazione comunale di Genova manifesta l'impegno a operare, con la guida e il supporto tecnico e operativo dell'Ufficio per le Politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio, per porre da subito in essere l'iter necessario per riconoscere - nell'ambito delle attività e dei servizi erogati dal Comune - ai titolari della Carta europea della disabilità una serie di agevolazioni che ne favoriscano l'accesso all'offerta culturale, ricreativa e socializzante della nostra città, contribuendo a garantire la piena partecipazione alla vita sociale e consentendo un accesso più semplice e rapido ai servizi attraverso la semplice esibizione della Carta Europea della Disabilità”.

 “Sono molto contento che il ministro Stefani venga a Genova, - ha commentato il sindaco Marco Bucci - è importante per la nostra città avere rappresentanti del governo, e soprattutto per quello che stiamo per fare, cioè siglare un accordo con cui noi partecipiamo alla carta europea della disabilità, con notevoli facilitazioni per i disabili. Sono orgoglioso di dire che a Genova abbiamo il record per quanto riguarda i servizi per i disabili, abbiamo il servizio di accompagnamento dei disabili che non è soltanto per la scuola o per il lavoro, ma anche per lo sport e le attività ricreative. Noi abbiamo servizi che non sono in altre città, di questo sono molto orgoglioso, facciamo tanto per la disabilità, potremmo fare molto di più, perché si può sempre migliorare, infatti con il P.E.B.A. stiamo investendo per migliorare la situazione urbanistica di tutta la città, dove non è facile, ma ce la faremo in ogni caso”.

Nella card – aggiunge Bucci - abbiamo immediatamente messo l'ingresso ai musei, il city pass per le persone che hanno la card, e soprattutto il trasporto, per scuola, lavoro, sport, educazione e per tutta la parte culturale. Un servizio che fa la città di Genova a differenza delle altre città, e mi auguro che tutte le altre città d'Italia siano disposte a finanziare lo stesso tipo di servizio che è veramente apprezzato e un orgoglio della nostra città”.

E' veramente un bel progetto, - ha commentato la ministra Erika Stefani - che rappresenta una sfida raccolta anche dal Comune di Genova, ringrazio il sindaco Bucci, Genova è il primo capoluogo di regione che sottoscrive il protocollo per la disability card, una tessera che non solo ha in sé una portata di semplificazione, ma ha la capacità di essere un progetto aperto che può essere arricchito di contenuti e altri elementi che servono a dare risposta alle persone con disabilità, come faremo anche dalla firma di oggi per il territorio di Genova, ma anche perché mette un punto di attenzione sul mondo delle disabilità e crea un focus di energie, di sensibilizzazione di cui il mondo della disabilità ha veramente bisogno”.

La tessera – continua la ministra – si può già richiedere attraverso il portale dell'Inps e gli effetti saranno collegati alla firma del protocollo di oggi”.

Una carta europea che allarga i diritti di tutti, - ha dichiarato il presidente della Regione Giovanni Toti - semplifica la vita dei portatori di qualsiasi disabilità e questa è una buona cosa, soprattutto dopo due anni di covid che hanno peggiorato la situazione per molte delle persone che frequentavano centri diurni, che hanno vissuto restrizioni che hanno comportato problemi per le loro attività di riabilitazione. Noi stiamo facendo un lavoro gigantesco, due giorni fa abbiamo incontrato la giunta dell'handicap, abbiamo con loro istituito un osservatorio per monitorare i progressi che ci sono stati. Negli ultimi mesi la Regione ha investito due milioni di euro, e un milione 700mila sta per investirli nelle prossime ore per la parte di riabilitazione erogata da operatori privati convenzionati, ma altre Asl come l'Asl3 stanno lavorando per dare una risposta ai casi pediatrici e infantili più celere di quella data fino a ora. Nel primo quadrimestre di quest'anno sono stati presi in carico dal sistema sanitario regionale più di quanti bambini fossero stati presi in carico per l'intero anno precedente, il che vuol dire uno sforzo straordinario che ha portato all'estensione di molte decine di professionisti. Non si tratta di un tema legato agli stanziamenti, ma alle professionalità sul mercato in grado di dare una risposta alle varie disabilità. Si tratta di programmare la formazione di questi operatori, cosa che spetta al sistema universitario e governativo, mi auguro lo si faccia con solerzia in modo tale che la penuria di professionisti con cui ci scontriamo oggi che ci costringe talvolta a lasciare fondi inutilizzati, possa nei prossimi anni essere superata”.

Sul tema è intervenuta anche la coalizione progressista:

Le barriere architettoniche presenti a Genova impediscono a migliaia di disabili, anziani, persone con problemi di deambulazione e disabilità sensoriali di vivere realmente la propria città. Marciapiedi dissestati, scalini, mezzi pubblici inaccessibili. Tutto questo genera disuguaglianze e ingiustizie. Si può e si deve fare molto di più per la disabilità. E per portare le cittadine e i cittadini fuori dall’isolamento sociale in cui sono stati abbandonati – dichiara il candidato sindaco Ariel Dello Strologo -. La coalizione progressista porta avanti un nuovo concetto di welfare, che ha come obiettivo la prevenzione di ogni forma di disagio, sociale, economico, psichico e sanitario in generale, digitale e abitativo. A partire dal ripristinare l’assessore ai servizi sociali che manca da circa tre anni. Ma anche un Piano Regolatore degli interventi sociali costruito in sinergia con il terzo settore e il volontariato, la presa in carico globale delle persone e dei loro bisogni. E poi, specifiche politiche di formazione e aggiornamento del personale e l’implementazione delle risorse sia economiche sia di personale. Fino all’istituzione di uno sportello unico per le disabilità”.

Francesco Li Noce


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