Il Ciclotappo fa tappa a ‘Genova gioca’. La seconda giornata del campionato italiano è al Porto Antico, in occasione della presentazione del libro nato dal progetto di attività ludico-pedagogica del ‘Gruppo Città di Genova’.
‘Il gesto atletico attraverso il gioco tradizionale’, si presenta sabato 21 maggio alle 11 ai Magazzini del Cotone (modulo 8), presso il Porto Antico di Genova
‘Genova gioca’ è un’iniziativa che si è rivolta a giovani con disabilità, ispirata ai vecchi giochi dei ‘nonni’: la lippa, la ziardoa, la corda, i ferri di cavallo, pensata da Valter Mereta, presidente della onlus ‘Gruppo Città di Genova’. L’iniziativa è realizzata attraverso il ‘Patto di sussidiarietà anziani’ risorse 2019. Le attività si chiamano ‘Progetto staffetta 2022’ e sono finanziate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
‘Genova gioca’ nasce dalla partecipazione a bandi regionali destinati alla promozione di ‘giovani’ e ‘sport inclusivo’, destinati anche a insegnanti, educatori e soprattutto ai caregiver, ovvero un familiare che occupa un ruolo informale di cura, supporto e di vicinanza e che è partecipe dell’esperienza di malattia del malato e si impegna nelle attività quotidiane di cura della persona.
Hanno aderito al progetto l’Accademia Pedagogica Philos e l’Ucim, che ha lo scopo di promuovere il rinnovamento e l’elevazione morale religiosa civile della scuola nello spirito di un autentico pluralismo. Per partecipare a ‘Genova gioca’ bisognava semplicemente essere soci del ‘Gruppo Città di Genova’.
“Il movimento e il gioco sono due elementi essenziali per la formazione e il benessere della persona, il rapporto che si ha con essi negli anni è notevolmente cambiato. In passato il gioco era principalmente il movimento: gli spazi e le piazze erano tranquille ed accoglienti per i bambini che all’interno della giornata avevano momenti dedicati alla convivialità e diventavano i padroni degli spazi comuni con giochi, corse, salti. Oggi è nata una dimensione completamente nuova: la realtà virtuale che ti permette di vivere col pensiero sfide ed emozioni e gare in maniera assolutamente coinvolgente ed appagante, ottima palestra per la mente, che però non coinvolge il corpo e la socialità”.
Per la professoressa Maria Galasso, che ha collaborato al progetto, è stato interessante ripensare, da un punto di vista culturale, ai giochi del passato, nati in modo spontaneo, con materiali poveri, di scarto, in un habitat libero, come la strada, dove le regole venivano date dallo stesso giocatore.
“Il gioco guida da sempre le capacità, mette in moto relazioni, confronti, nel percorso esperienziale dove l’intelligenza evolve. Spesso, in passato, non c’era un compagno di giochi e avveniva che il gioco stesso diventava ‘l’altro’. Il rapporto con se stessi ha favorito la autonomia, la sicurezza, che si sviluppavano all’interno di un sano divertimento. L’improvvisazione attivava processi creativi, in cui gli interessi ludici si traducevano in abilità personali, tesi alla costruzione della autostima. Proprio per questo, ripensare il passato ludico, ci ha permesso di andare avanti nel processo storico, culturale che comprende la tradizione nel suo senso più ampio”.
Oggi, conclusa l’esperienza, viene presentato il volume che la racconta, illustrato da Ilaria (affetta da autismo). “Nella stessa giornata - aggiunge Ivano Malcotti, un altro dei collaboratori - ai Magazzini del Cotone, nel pomeriggio, ci sarà anche la seconda tappa del campionato del Ciclotappo con i campioni e noi abbiamo allestito una pista particolare per i nostri ragazzi, così potranno imparare a giocare con il passatempo dei loro nonni e chissà che non possano anche innamorarsene e diventare, un domani, campioni pure loro”. L’evento è patrocinato dalla Regione Liguria.
SU