Attualità - 24 maggio 2022, 16:21

La pandemia arretra, e la prostituzione si riprende via Cantore a Sampierdarena

Il fenomeno preoccupa i residenti, ma anche i molti che lavorano in una zona di intenso passaggio sia pedonale che automobilistico. “Scriveremo alle autorità affinché intervengano”, promette la gente del posto

La pandemia arretra, e la prostituzione si riprende via Cantore a Sampierdarena

Il rovescio della medaglia del Coronavirus che pare allontanarsi, almeno per quanto riguarda le forme più gravi e la conseguente maggiore, agognata, libertà di muoversi e uscire di casa, ha, almeno per i residenti della parte orientale di Sampierdarena, il lato negativo del ritorno della prostituzione in un punto dove crea danno d’immagine persino peggiore che altrove. In zona Cantore, dove questa incrocia con via di Francia e dove ci sono uffici, alberghi anche di prestigio, attività commerciali molto frequentate ed importanti e a poca distanza dal Matitone.

Se, come da programma e tradizione, nelle ore notturne il fenomeno è abbastanza rilevante, ora pare essere visibile e presente anche in orari pomeridiani. Si evidenzia con ragazze giovani, appariscenti e carine, spiegano i residenti, che avvertono di essere sul piede di guerra e non escludono azioni di protesta come raccolte di firme e lettere all’autorità costituita. Anche se hanno qualche problema ad esporsi perché temono la presenza di chi sfrutta le ragazze e sono certi che si tratti di persone pronte anche ad usare la violenza o l’intimidazione. Inoltre le ragazze apparterrebbero in maggioranza all’Unione Europea, pur non essendo italiane ma provenendo pare da Paesi dell’Est, non lontano dal nostro.

Il luogo è anche una delle principali direttrici verso il casello autostradale di Genova Ovest e la disposizione delle donne in attesa di clienti è anche abbastanza estesa territorialmente. Purtroppo il fenomeno sta infastidendo da anni Sampierdarena, anche se generalmente in luoghi più defilati. Era stato ridotto di molto da continui e pressanti passaggi e pattuglioni delle forze dell’ordine, sia di giorno che soprattutto nelle ore serali e notturne. A dare poi un colpo pesantissimo era stato il virus e le norme che riducevano molto le possibilità di circolare liberamente, oltre a timori connessi al contagio. Questa sorta di inizio di ‘liberi tutti’ scattato di recente, se da un lato ci restituisce quella libertà a lungo ridotta, d’altro canto apre più facilmente le porte a situazioni non esaltanti.

Dino Frambati

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