Dopo quattro anni, torna in presenza il campionato mondiale del pesto al mortaio con la finalissima in programma per sabato 4 giugno nelle sale di Palazzo Ducale.
La nona edizione, la prima post pandemia, vedrà contendersi il premio cento finalisti che si sfideranno a colpi di mortaio.
Tra loro, gli uomini sono il 69% e le donne il 31%.
L'età media dei partecipanti è 52 anni ma la concorrente più giovane è una genovese di 23 anni che, per pochi giorni, soffia la posizione a un'altra studentessa, questa volta messicana, in Italia per studiare alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma di Parma.
La concorrente più anziana, invece, è una genovese di 88 anni, seguita da un'altra genovese di 76.
Due sono le altre importanti novità di questa edizione: la presenza del RoboTwin dell'Istituto Italiano di Tecnologia che tenterà di imitare l'uomo nella produzione del pesto al mortaio e un incontro con la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) dal titolo Genova porta della cucina mediterranea verso l'Europa.
Si parlerà delle prospettive del pesto - modello di sostenibilità e di moderna cultura alimentare - diventato il più gettonato nella comunicazione dei prodotti agro - alimentari Made in Italy. Per il resto, l'edizione numero nove ripropone la gara e la grande festa per la comunità ligure e non solo.
Tra i concorrenti in gara troviamo partecipanti da undici regioni: Lombardia, Piemonte, Valle D'Aosta, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Sardegna, Sicilia e Umbria.
Quattordici i rappresentanti stranieri che arrivano da Cambogia, Camerun, Francia, Germania, Giappone, Guinea, Inghilterra, Lussemburgo, Messico, Moldavia, Olanda, Spagna e Stati Uniti.
A valutare i concorrenti sarà una giuria formata da trenta persone selezionate per esperienza e attivismo nel mondo del food.
La gara prenderà il via sabato alle 11.00, dopo aver visto la competizione del campionato mondiale dei bambini.
Pronti, pestelli, via!
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