C’è preoccupazione per il sistema di donazioni di organi della Liguria che rischia l’esclusione dal circuito nazionale. Molte regioni italiane infatti è attiva da tempo la donazione di organi a cuore fermo (DCD), una innovativa tecnica di donazione che può avvenire solo dopo che un medico abbia certificato la morte mediante l’esecuzione di un elettro-cardiogramma protratto per un tempo di almeno 20 minuti (nella maggior parte dei Paesi europei questo tempo è di 5 minuti). La DCD ha ormai superato la tecnica di donazione a cuore battente.
Regione Liguria però è rimasta indietro e si rischia una brusca frenata perché le regioni che praticano la DCD non condividono i loro donatori con la nostra regione, rischiando di portare la sanità e il sistema di donazioni ligure al completo isolamento. Si calcola che in Liguria ci sia una media di un donatore ogni due anni, in alcune Asl non si registrano donazioni da anni.
La questione è arrivata anche in Regione dove il consigliere regionale e vice presidente della Commissione II sanità Gianni Pastorino ha chiesto di intervenire tempestivamente:
“Ho richiesto formalmente una convocazione della Commissione II Sanità con i Direttori Generali delle cinque Asl liguri, di San Martino e del Galliera per avere chiarimenti su questa pratica non presa in considerazione in Liguria”.
Secondo l’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che mette in fila i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti, in Liguria Mele, in provincia di Genova, ha ottenuto nel 2021 il primato come comune più generoso per quanto riguarda la donazione di organi.
Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, non più tardi di qualche settimana fa, sottolineava come la nostra regione non fosse affatto indietro su questo tema e come i dati delle donazioni mantenessero un tasso superiore alla media italiana con variazioni che si possono considerare fisiologiche rispetto alla ristrettezza del campione numerico rappresentato dalla popolazione regionale:
“L'attività di trapianto in Liguria è a livelli quantitativi superiori alle regioni con pari popolazione o bacino d’utenza, senza dimenticare che a partire da maggio 2021 il programma trapianto fegato ha ripreso presso le sale operatorie del Policlinico San Martino dopo 5 anni di convenzione con l'ospedale Niguarda. Si è trattato di un traguardo importante nel percorso di valorizzazione del principale hub ospedaliero della Liguria che dopo 9 anni ha ripreso l'attività dopo una preparazione lunga e mirata”.






