Attualità - 27 maggio 2022, 17:01

Sessismo nelle scuole, La Rete Studenti Medi esprime forte condanna

Devoti :"Inaccettabile che un professore si permetta di dare della 'zoccoletta' ad una studentessa sui social"

Sessismo nelle scuole, La Rete Studenti Medi esprime forte condanna

È accaduto non molti giorni fa che, al Liceo Classico Colombo, un operatore scolastico abbia descritto la scuola come un "troiaio" a causa dell'abbigliamento, a suo dire, non consono di alcune studentesse. Nella stessa settimana, dal Liceo Classico D'Oria, arrivano notizie di un professore che pubblica sui social frasi gravemente sessiste verso studentesse di licei di altre parti d'Italia. Il sindacato studentesco di Genova esprime la sua ferma condanna contro ogni forma di sessismo nelle scuole. 

"È inaccettabile che nel 2022 - dice Francesco Devoti, coordinatore metropolitano della Rete degli Studenti Medi di Genova - si verifichino ancora episodi di questo tipo. È inaccettabile pensare che un operatore scolastico possa permettersi di dire che la propria scuola è un "troiaio" sulla base dell'abbigliamento delle studentesse, così come è inaccettabile che un professore si permetta di dare della "zoccoletta" ad una studentessa sui social. Non possiamo pensare che, di fronte a questi soprusi, si possa stare zitti. La scuola è veramente tale se si configura come un ambiente confortevole e una zona sicura, all'interno della quale ognuno e ognuna di noi possa esprimere al meglio se stesso o se stessa". La rabbia per questi eventi è stata ampia nel corpo studentesco della città, con diverse reazioni indignate di studenti e studentesse. 

"Ci sono arrivate molteplici segnalazioni da parte di studenti e studentesse su queste situazioni che sono francamente vergognose" continua Devoti. "Finché persino chi lavora all'interno delle istituzioni scolastiche continuerà a giudicarci per come ci vestiamo, e in particolare a giudicare l'utenza femminile per l'abbigliamento, specificando addirittura che devono porre maggiore attenzione a come si vestono in quanto donne, non saremo mai liberi e libere all'interno di una scuola che accetti tutti e tutte. Finché non usciremo da questi schemi mentali retrogradi e retrivi, che portano avanti l'idea di una società maschilista e patriarcale, la scuola non sarà un ambiente che sentiremo "casa". Finché dalle scuole non usciranno il sessismo, il razzismo e, più in generale, l'intolleranza, continueremo a lottare, tutti e tutte insieme, per una scuola che sia pubblica, laica e solidale."

Redazione

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