Attualità - 27 maggio 2022, 16:19

Stamattina il funerale laico di Sergei Robbiano. Tanta commozione e tristezza ma anche rabbia per la sua morte sul lavoro

L'uomo è finito in mare con la sua auto al Colombo, dov'era addetto al controllo della pista per presenza di eventuali ostacoli oppure di troppi volatili, che potrebbero creare seri problemi alla sicurezza del traffico aereo

Stamattina il funerale laico di Sergei Robbiano. Tanta commozione e tristezza ma anche rabbia per la sua morte sul lavoro

Commozione, rimpianto ma anche un po' di rabbia nelle moltissime persone che hanno partecipato, questa mattina, al funerale laico di Segei Robbiano, lo sfortunato vigilante del Cristoforo Colombo, morto tragicamente nella notte tra sabato e domenica della scorsa settimana, finendo in mare con l'auto di servizio con la quale effettuava un'ispezione di routine alla pista dello scalo. Un estremo saluto iniziato a mezzogiorno presso il tempio laico del cimitero di Staglieno e terminato dopo circa un'ora ed affidato ad Asef, la società di onoranze funebri partecipata del Comune di Genova. Terminata la cerimonia si è formato un lungo corteo composto dai suoi familiari, ma soprattutto da molti colleghi di lavoro del 52enne addetto alla sicurezza del Colombo, che aveva 52 anni, era sposato ed aveva due figli. Una tragedia sul lavoro che ha lasciato il segno in città, ed ha provocato profonda emozione, anche per il fatto che mai era accaduto nulla del genere al Colombo. Il corteo funebre ha accompagnato la salma dell'uomo fino alla cripta della necropoli, dove ora il feretro resterà fino alla cremazione, prevista entro pochi giorni. Ieri, davanti al Colombo, i suoi colleghi hanno organizzato un presidio a sottolineare come sia particolarmente drammatico il ripetersi seriale di morti sul lavoro. Anche se dalle indagini emerge che Sergei è stato colto da grave malore mentre guidava l'auto lungo la pista e si trovava in prossimità della testata 10, così indicata per la sua direzione magnetica di 100 gradi. L'autopsia disposta dal magistrato ed eseguita dal medico legale Sara Lo Pinto ha rivelato che Robbiano è stato colpito da ischemia cerebrale e forse per questo potrebbe aver perso il controllo dell'auto e finito in mare. Tuttavia restano da chiarire ancora fatti essenziali come quello se i new jersey in plastica, pieni di sabbia, posti a fine pista fossero davvero in grado di garantire sicurezza ed impedire eventuali sfondamenti e cadute in mare com'è avvenuto per Sergei. Inoltre resta aperta la polemica su eventuali tardivi soccorsi, visto che una squadra specializzata su questi eventi è dovuta arrivare da Torino. I pm che indagano sono Giancarlo Vona e Francesca Rombolà, che in questo momento è diventata la titolare dell'inchiesta.

Dino Frambati

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