Stagionali, l'imprenditore di Boccadasse: "C'è chi rinuncia a 1400 euro per non perdere il reddito di cittadinanza"

“Ci sono ragazzi che piuttosto che guadagnare 1300, 1400 euro per una stagione preferiscono prendere tutto l'anno i 780 euro del reddito di cittadinanza”. A dirlo è uno dei principali imprenditori di Boccadasse, Alessio Pastine, presidente del Civ e titolare di tre attività, due bar e un Bed & Breakfast nel borgo che dopo due anni di pandemia si appresta a una stagione da sold out.

“Il lavoro non manca, Boccadasse regge bene grazie ai turisti, prevalentemente stranieri”, dice Pastine a La Voce di Genova.

Commentando l'andamento della stagione che sta per entrare nel vivo, il presidente del Civ si sofferma subito sulla difficoltà a reperire i dipendenti per l'estate. “Abbiamo fatto fatica a trovarli, - racconta - anche chi ha fatto la stagione da noi negli anni precedenti ha detto che preferiva fare lavoretti in nero per non perdere il reddito. Io credo che il reddito di cittadinanza sia un diritto e allora che lo Stato permetta a chi fa la stagione di non perderlo nei mesi in cui non lavora. Solo il 40,5 per cento dei beneficiari contattati dai centri per l’impiego nel 2021 ha firmato un 'Patto per il Lavoro', azione chiave per ottenere un’occupazione, se le istituzioni si parlassero forse le cose potrebbero funzionare”.

Nei suoi locali, come nel resto delle attività del borgo, chi lavora stagionalmente guadagna tra i 1300 e i 1400 euro al mese, con tredicesima e quattordicesima per quaranta ore settimanali. “Credo sia un equo compenso, non trovo giusto sfruttare i dipendenti che con il loro lavoro generano ricchezza anche per noi imprenditori, ma lo Stato deve poter dare uno stimolo a chi preferisce prendere il reddito tutto l'anno”, ribadisce Pastine.

Al netto della pandemia Boccadasse da anni è in fase di espansione, come sottolinea Pastine, i B&B si sono decuplicati, da sette sono diventati settanta, segno della crescita esponenziale del turismo, a volte troppo rumoroso, tanto che l'amministrazione è dovuta correre ai ripari con ordinanze che hanno limitato la movida notturna. “Le ordinanze servono a respingere, mentre a noi serve accogliere, meglio piuttosto prevenire i problemi che possono esserci. Come dico spesso, i locali aperti sono un presidio per la sicurezza del territorio vista la presenza contingentata delle forze dell'ordine”, conclude l'imprenditore.