Attualità - 31 maggio 2022, 13:54

“Nel Mediterraneo una strage continua di innocenti”: il libro di Camillo Arcuri

Se ne parla giovedì 9 giugno a Palazzo Ducale: “Il fenomeno devasta il basso Mediterraneo eppure viene considerato entro i limiti di una presunta ‘normalità’ sia dall’informazione, sia dai vertici internazionali”

“Nel Mediterraneo una strage continua di innocenti”: il libro di Camillo Arcuri

‘L’Sos non salva più’. Giovedì 9 giugno in una conferenza organizzata dal Centro studi Antonio Balletto, alla Società di letture e conversazioni scientifiche, a Palazzo Ducale, si affronta il tema: ‘In fuga dai mali d’Africa migliaia di migranti annegano senza soccorso. L’Ue consenziente’, libro-inchiesta di Camillo Arcuri. L’incontro, suggerito dalla consigliera municipale Bianca Vergati, del Municipio VIII Medio Levante, è alle 18.

Il Centro studi Antonio Balletto è nato poche settimane prima della morte del suo fondatore, di cui poi ha preso il nome. Don Antonio Balletto, teologo, sacerdote, editore, è stato uno dei personaggi più noti, amati e rispettati della Genova di fine Novecento. Animatore di cultura e appassionato di carità è stato in prima fila nell’impegno sociale a favore degli ultimi e in quello culturale a favore dei diversi. Il centro studi ne ha raccolto l’eredità in campo culturale, promuovendo lezioni, studi, scuole di conoscenza, soprattutto nel dominio della religione e della morale. Grazie al sostegno fattivo della Fondazione Cultura di Palazzo Ducale e alla collaborazione del Comune di Albenga ha organizzato e organizza le mostre, i cicli di conferenze, i seminari intensivi e le pubblicazioni di cui il sito dà notizia. 

Nel volume in commercio da aprile Camillo Arcuri affronta una tematica ancora attualissima: i morti in mare mentre fuggono dalle loro terre. È del 2 maggio l’ultima notizia di una tragedia, nella Locride. Una imbarcazione che trasportava oltre 100 migranti pakistani e siriani, si è schiantata contro un pontile in disuso sul litorale di Siderno e due di loro sono morti annegati tra le onde copiose dovute al mare molto mosso con cui hanno affrontato la traversata. Solo uno di loro, tratto in salvo, si è salvato, con l’intervento della Guardia costiera, insieme alla polizia e i carabinieri. 

“I morti sulla rotta di emigrazione più letale del mondo sono già più di 50.000. Il fenomeno devasta il basso Mediterraneo eppure viene considerato entro i limiti di una presunta ‘normalità’ sia dall’informazione, sia dai vertici internazionali. Addirittura l’Unione Europea ha indirizzato la sua politica verso forme di contenimento o respingimento, affidando la sorveglianza delle coste europee a un’agenzia priva di mezzi e di esperienza nel salvataggio in mare, tanto da ottenere una denuncia alla Corte penale internazionale dell’Aja per gravi complicità. L’amara inchiesta di Camillo Arcuri è un tentativo di trovare qualche risposta circa le origini di un flagello senza fine, di dimostrare come l’onda lunga del colonialismo e gli affari senza scrupoli di una cosiddetta alta finanza alimentino il fenomeno drammatico delle migrazioni” (La Feltrinelli).

Dall’inizio di questo anno a marzo già si contavano oltre 200 migranti annegati nel Mediterraneo, 70 proprio solo nelle ultime due settimane di marzo. Il 19 la protezione civile tunisina tramite l’agenzia Reuters ha reso noto che la Guardia costiera ha trovato 12 corpi in mare al largo della costa di Nabeul, a cui è seguito il rinvenimento di altri 5 successivamente. L’imbarcazione che trasportava 25 migranti si è capovolta vicino alla costa libica di Tobruk e l’esito è stato questo: 17 annegati. All’incontro del 9 giugno a Palazzo Ducale partecipano anche Luca Borzani, storico, Maurizio Aletti, comunità di Sant’Egidio, Cheik Bou Kounta, testimone e mediatore culturale e Giuliano Galletta, giornalista. Leggerà una scelta di brani del libro l’attrice Enrica Origo.

Rosa Cappato

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