Politica - 09 giugno 2022, 07:00

#elezioniNONeRezioni: non è una politica per donne

La denuncia della coalizione progressista sulle attenzioni non richieste, il mansplaining e le discriminazioni subite dalle candidate di ogni schieramento

Succede ancora: si avvicinano le elezioni e ci sono candidate di ogni schieramento che subiscono attenzioni non richieste, consigli paternalistici di dubbio gusto, offese e suggerimenti su come sarebbe meglio che passassero il loro tempo (di solito in cucina e con i figli).

Si chiama #patriarcato e non ha un colore politico ben definito perché colpisce tutti, tutte e tutt*”. 

Inizia così il post di Gianni Pastorino, Consigliere Regionale di Linea Condivisa, che ha lanciato insieme a Europa Verde e ai progressisti in corsa a sostegno di Ariel Dello Strologo l’hashtag #elezioniNONeRezioni: la denuncia, che è stata accolta e condivisa da molti candidati dell’area del centro sinistra, pone l’accento sulle tante, troppe discriminazioni subite dalle candidate alle prossime amministrative. 

Questa non è solo la campagna elettorale che non voglio - prosegue Pastorino - questa è soprattutto la società che non voglio. Una società maschilista e sessista che discrimina non solo le donne ma più in generale tutte le soggettività marginalizzate.

La battaglia per una società più equa e inclusiva e rispettosa delle diversità va fatta ACCANTO alle donne e alle persone marginalizzate, non davanti. Non dobbiamo difendere né proteggere. Ma ascoltare, lavorare su noi stessi, migliorare e comportarci da alleati in questa battaglia di civiltà.

Per tutti gli uomini in ascolto: cerchiamo di essere parte della soluzione, e non parte del problema”. 

Il tam tam mediatico non si è fatto attendere: “Siamo candidate per le elezioni amministrative e ci siamo accorte di come stiamo vivendo diversamente questa esperienza rispetto ai candidati uomini. Durante i giri di volantinaggio per strada e nelle nostre pagine social subiamo attenzioni non richieste, consigli paternalistici di dubbio gusto, offese e i consigli su come dovremmo passare il nostro tempo.

Tutto questo deve cambiare. Siamo stanche, siamo arrabbiate, siamo combattive. Denunciamo tutte questi attacchi e atteggiamenti patriarcali e sessisti. Sosteniamo anche candidate e candidati LGBTQ+ che subiscono attacchi e discriminazioni.

Raccontateci la vostra esperienza. Facciamo sentire le nostre voci” è il testo del post che da qualche giorno circola sulle bacheche dei candidati. 

Tra le esperienze passate sulle pagine de La Voce di Genova, il manifesto imbrattato dell’assessora Paola Bordilli è stato il primo di una serie di episodi denunciati, a cui ha fatto seguito l’analoga vicenda riguardante la vice sindaca di Spezia Giulia Giorgi. Più recente la vicenda che ha riguardato la consigliera del PD Claudia Benassi, a cui sono stati rivolti i medesimi insulti, questa volta non su un manifesto elettorale ma come graffito sull'Acquedotto Storico di Molassana.


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