Politica - 14 giugno 2022, 13:24

Salvini a Genova nel dopo elezioni: "Calo della Lega? Ha vinto la squadra"

"Sicuramente è meglio prendere il 15 del 7 direbbe monsieur De La Palice", commenta il leader della Lega che aggiunge: "Abbiamo più sindaci rispetto a sabato e ci sono ancora i ballottaggi"

Salvini a Genova nel dopo elezioni: "Calo della Lega? Ha vinto la squadra"

Matteo Salvini è arrivato a Genova in mattinata per un colloquio con il sindaco Marco Bucci e forse per mettere, o almeno provarci, il cappello sul bis del primo cittadino nonostante la debacle della Lega che non è riuscita a raggiungere il 7 per cento, subendo un ridimensionamento netto nelle ambizioni di far parte del consiglio comunale e della giunta che Bucci ha promesso sarà pronta entro metà luglio.

Il colloquio, a cui ha preso parte il segretario della Lega in Liguria Edoardo Rixi è durato circa mezz'ora. Nella nota inviata ieri sera dallo staff della Lega Liguria si preannunciava un incontro per parlare “di Genova e di futuro”, ma dalle parole del leader leghista, non si sarebbe parlato di giunta, né di progetti relativi alla città.

Ci sono alcune città che stanno spogliando le schede, a Palermo ci sono alcune decine di sezioni che stanno contando i voti. - ha detto Salvini ai cronisti presenti - A oggi i numeri ci dicono che in termini assoluti la Lega ha ventuno nuovi sindaci che stanno lavorando, sono venuto a Genova perché è la città di cui vado più orgoglioso per le traversie, la sofferenza, i disastri, perché qua al covid si è aggiunto il ponte. Ci tenevo prima di tornare a Roma a ringraziare Marco ed Edoardo e tutta la comunità genovese perché il voto di ieri è un plebiscito, però Genova ha sofferto più di tutte le città italiane, ha avuto un'amministrazione che non si è mai arresa, che col supporto della Lega al governo della regione ha riportato questa città a quello che merita di essere, abbiamo parlato con il sindaco di quello che sarà nei prossimi cinque anni, qui non c'è tempo di festeggiare, i festeggiamenti sono finiti ieri sera. La priorità sono i ballottaggi, ci sono decine di città che ancora il sindaco non l'hanno scelto, e quindi fino al 26 giugno da Alessandria a Verona, da Monza a Catanzaro, da Lucca a Carrara siamo impegnati a chiudere la partita con i migliori numeri possibili. Ovviamente valuteremo come Lega i risultati città per città, dove siamo andati indietro, dove siamo andati avanti, città di mare lontane da Genova dove non abbiamo mai amministrato, penso a Messina, hanno visto la Lega vincere e per la prima volta entrare in consiglio e in giunta, unico movimento del centrodestra. Sicuramente il non voto, perché anche a Genova la metà dei cittadini ha scelto di non scegliere, deve far riflettere tutti e come Lega abbiamo fatto un consiglio federale straordinario sull'emergenza economica, adeguamento stipendi e pensioni al costo della vita, rinnovo del bonus benzina che scade tra pochi giorni altrimenti la benzina arriva a 2 euro e mezzo, riforma delle pensioni da approvare in tempo per evitare il ritorno della legge Fornero. Sicuramente essere al governo è una responsabilità, a Genova abbiamo portato soldi, contributi, fondi, leggi, commissariamenti, altrimenti sarebbe stato complicato, però stare al governo col Pd è impegnativo”.

Questa è la risposta che dà a Giorgia Meloni?

No, è un mio ragionamento, non ho guardato la televisione”.

Possiamo dire che non vi è andata bene, per esempio a Genova?

Abbiamo vinto, facciamo parte di una squadra che ha vinto. Come Lega sicuramente vogliamo prendere di più la prossima volta. Sicuramente è meglio prendere il 15 del 7 direbbe monsieur De La Palice. In questo momento la nostra attenzione è il tema del lavoro, spero che nessuno faccia perdere tempo al parlamento con il ddl Zan, ius soli, legge elettorale, droghe. Governo e parlamento dovrebbero concentrarsi unicamente sul lavoro, se il centrodestra vince in grandi città dove governava la sinistra, penso a Palermo, penso in piccolo a Belluno, è motivo di orgoglio per l'intero centrodestra, quindi sono felice che la Lega sia partecipe, se qualcun altro cresce bene, se Forza Italia a Monza prende più voti di tutti bene. Per vincere le elezioni politiche tutto il centrodestra deve prendere dei voti e la mia competizione ovunque è con la sinistra, non ho competizioni interne. Analizzeremo il voto città per città, se ci sarà da migliorare miglioreremo, ma visto che doveva essere, stando al 99 per cento dei giornali una perdita di sindaci, la Lega oggi ha più sindaci rispetto a ieri e ci sono dei ballottaggi”.

A proposito dei ballottaggi Salvini critica la scelta di votare solo domenica.

La scelta di non votare il lunedì è demenziale e antidemocratica, ma spero che la gente il 26 giugno, con un'affluenza che arriverà al 30 per cento. Possiamo migliorare, però agli ottocento sindaci mal contati che lavoravano per la Lega fino a sabato sera se ne aggiungono parecchi di nuovi e quindi auguro loro più lavoro”.

Toti parla di una nuova costituente nel centrodestra.

Mi occupo di lavoro, stipendi, pensioni e costo della benzina. Costituenti e ricostituenti avranno la mia attenzione più avanti”.

Nel calo quanto hanno pesato le situazioni di politica nazionale e internazionale, per esempio il fantomatico viaggio a Mosca?

Non ha tolto o portato un voto, la gente si aspetta che il governo affronti il tema del carovita, dell'inflazione e del valore di salari e pensioni, il resto è collaterale”.

All’interno del partito un po’ ha pesato?

Non appassiona me, i genovesi e gli italiani, appassiona voi giornalisti”.

I rappresentanti del suo partito?

Ieri abbiamo fatto un consiglio federale unanime, le mando la registrazione”.

Avete parlato di posti in giunta con il sindaco?

Parlatene con Marco ed Edoardo, sono contento del contributo che la Lega ha dato a Genova in questi 5 anni e per quello che darà nei prossimi, ringrazio gli eletti e i non eletti”.

Ha fatto autocritica sull'astensione?

L’autocritica la faccio sempre, la mattina quando mi alzo e la sera quando vado a letto, so in coscienza di aver fatto tutto il possibile. Poi tutto il possibile non sempre è sufficiente, l’emergenza economica che riguarda milioni di famiglie italiane che il governo non è ancora riuscito ad affrontare pienamente fa sì che la gente non vada a votare.

Sì che a genova hai ricostruito il ponte, Waterfront, Begato, strade, sicurezza e centro storico che è splendente ma sai, se uno lavora da precario a 800€ al mese e 600€ se ne vanno in affitto e bollette è difficile arrivare a fine mese. Se uno ha la partita iva e ha una cartella esattoriale sul comodino da 15mila euro e il governo non fa nulla sulla pace fiscale mi fa imbestialire. Con due anni di pandemia e una guerra in corso la pace fiscale è un dovere, mi chiedo perché il governo non abbia ancora affrontato e risolto questo problema che tocca 16 milioni di italiani e 140milioni di cartelle esattoriali. La sinistra poi a Genova non si è neanche presentata, i 5 Stelle sono evaporati, non c’è neanche stata la suspence su chi vince e chi no: metà della gente ha pensato di andare a Santa perché Bucci ha già vinto. Dall’altra c’è chi dice che Bucci gli sta simpatico ma il figlio non trova lavoro da anni e lo stato si fa vivo con Equitalia: ecco, la pace fiscale, da un economista come Draghi mi chiedo perché non decida di incassare una parte del dovuto, che aiuta le casse dello stato e liberando 16milioni di italiani. Se uno ha la cartella da 500mila ne parlerà e pagherà, ma se uno ha una cartella tra 10/15 mila euro magari non è un delinquente ma sta soffrendo. Si può mettere una soglia. Il motivo per cui Draghi non affronta il problema non glielo so dire. Chiedetelo a Draghi, a Letta, al ministro dell’Economia. Poi però uno non va a votare. La precarietà, il lavoro sottopagato, Equitalia, la benzina a 2,30 al litro in autostrada, questo è il tema su cui come Lega ci impegneremo, però non mi sembra che ci sia sempre l’attenzione dovuta. Detto questo, abbiamo preso meno voti a Genova e Verona, lavoreremo sicuramente per prenderne di più la prossima volta
”.

A Genova sono scesi in piazza 30mila giovani per il Pride, ragazzi in depressione perché bullizzati e non riescono a dire ai genitori che sono gay.

Mi spiace per questi genitori che evidentemente non sono genitori nel modo in cui io intendo. C’è una proposta di legge a mia firma per chi offende, discrimina e aggredisce, senza tirare in ballo i bambini. Un tema su cui non transigo sono le offese alla sensibilità altrui, e penso alla Madonna col seno di fuori che ha volgarmente sfilato per Cremona, quello non è il pride, è una schifezza, ma ognuno deve vivere la sua vita liberamente, amare liberamente, baciare liberamente, andare per mano con chi vuole. Non transigo sul tema del portare certe discussioni sui banchi delle scuole elementari. L'educazione dei bimbi di sette anni spetta alla mamma e ai papà, non a enti pubblici o associazioni private”.

Conferma che chi ha più voti ha il diritto di esprimere il premierato?

Questa è la democrazia. Chi vince governa, chi prende un voto in più vince. Confermo che la matematica non è un’opinione”.

Torneremo a Verona, è uno dei ballottaggi più aperti inaspettatamente, perché li qualcosa non ha funzionato, se il sindaco uscente si ferma al 32% c’è da lavorare, non ho sentito la Meloni e Sboarina, se na parte di centro destra ha scelto Tosi bisogna parlarci e incontrarsi. Parlare con gente che non mi sta simpatica fa parte del mio lavoro. Su Verona spero che si parlino Sboarini e Tosi”.

A Genova sono entrati consiglieri comunali di vari esponenti, l'allargamento della maggioranza di centro destra, è un modello che si può esportare in altre realtà?

“

Di questo si occuperà il sindaco Bucci che ha lavorato bene per 5 anni e lavorerà bene nei prossimi, nei miei obiettivi nazionali c’è il centro destra, non il centro destra più pezzi di sinistra. Genova è un modello e laboratorio che ha funzionato da tanti punti di vista, il ponte a cui il PD ha detto no ma altri hanno detto sì è un modello, però se uno è organicamente nel centro sinistra come Renzi e Calenda, in una alleanza di centro destra a livello nazionale non hanno nulla a che spartire, a meno che non sposino il tema dell’autonomia, della flat tax, della pace fiscale e della quota 41. Mi sembra però che di là ci siano i tifosi della legge Fornero. In una città è possibile lavorare insieme, ci si deve occupare del benessere di Genova, a livello nazionale se uno è un tifoso della Fornero non può stare con Salvini”.

Francesco Li Noce


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