Terminata la kermesse elettorale e quanto ne conseguiva, il Comitato di Certosa torna sulle barricate e chiede un incontro all’amministrazione per il solito e ricorrente motivo di avere tutta l’informazione possibile circa i cantieri delle Ferrovie e della metropolitana, che hanno nella zona il loro cuore e il punto nodale. Prosecuzione di una battaglia che dura ormai da anni e che, assicura il presidente del Comitato Liberi Cittadini di Certosa, Enrico D’Agostino, non ha perso combattività e voglia di far affermare i diritti del quartiere.
In questo contingente momento alla gente di Certosa preme conoscere lo stato di avanzamento dei lavori, visto che i cantieri sono rimasti fermi per due mesi. Con il solito tam-tam tramite social, D’Agostino fa sapere che ai vertici del Comitato “sono già arrivate molte segnalazioni riguardo la ripresa dei lavori, polveri e rumori, che prontamente abbiamo girato alle ditte operanti e copia anche alla ingegner Manuela Sciutto a cui abbiamo inviato anche una richiesta di incontro a tempi brevi”.
E a dimostrazione delle ragioni di richieste e preoccupazioni dei residenti, ‘condisce’ il tutto con un filmato che riprende la situazione cantieri. E rincara la dose circa l’attenzione del Comitato a prescindere dal periodo: “Si va incontro alle tanto sospirate ferie - afferma - ma state tranquilli che noi non molliamo e andiamo avanti”.
E non nasconde che le ferie, se da un lato sono un periodo di riposo e relax imprescindibile, dall’altro spezzano l’attenzione verso cantieri invasivi e che, per il Comitato e i residenti, incidono sulla qualità di vita dei genovesi di Certosa.
“Nonostante il Comune avesse sempre negato che i cantieri di Rfi e della Metro fossero fermi per problemi di Antimafia - scrive D’Agostino - qualche giorno fa, dopo due mesi di fermo, abbiamo visto che davanti a via Della Pietra sono state posizionate delle attrezzature pesanti. Una gru, già usata per il varo dei ponti ferroviari e una grande trivella, che potrebbe servire per i pali da mettere nel terreno, per la metro”. Presenze di macchinari che fanno temere, insiste il presidente del Comitato di Certosa, di essere “veramente il segnale che i lavori riprendono, contemporaneamente e, in piena estate, a finestre aperte”.
E i due cantieri, sottolinea D’Agostino, “sappiamo che possono lavorare entrambi con delle deroghe concesse dal Comune. E questo ci preoccupa”. Insomma, si vota, cambiano (a Genova non di molto) le giunte e i componenti, ma la città, in fondo, resta quale era, tra grandi progetti e speranze ma anche tanti problemi di quartieri degradati, dove il livello qualitativo della vita si è abbassato nel terzo millennio in maniera forte. Zone che meriterebbero interventi di risanamento importanti per risolvere problemi magari non da prima pagina, ma che per il privato cittadino e l’uomo comune rappresentano tutto. Significano vivere la vita bene o male. Microcosmo che per la singola persona vale più di ogni macrocosmo che l’informazione possa descrivere.
“Noi ci siamo e, come sempre, cercheremo di portare le istanze e le proteste che potrebbero venire avanti”, dichiara D’Agostino che fa appello al “sostegno dei residenti”. E che ribadisce: “Nessuna contrarietà a infrastrutture che fanno bene a Genova e alla sua economia, basta che non pesino soltanto su alcuni cittadini e a pagarne tutto lo scotto non sia la gente di Certosa”.