#ILBELLOCISALVERÀ - 26 giugno 2022, 18:04

Ambientato a Pietra Ligure il secondo romanzo del giovane Andrea Ghidotti, “Non mi prenderanno mai”

Lo scrittore di soli 20 anni è di Cologno al Serio (Bergamo) e da sempre trascorre le vacanze estive nella cittadina rivierasca

Ambientato a Pietra Ligure il secondo romanzo del giovane Andrea Ghidotti, “Non mi prenderanno mai”

Questa settimana la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ fa tappa a Pietra Ligure, dove si sviluppa una storia di fantasia, ma con riferimenti molto attuali, pubblicata nel romanzo “Non mi prenderanno mai” di Andrea Ghidotti.

Un giovanissimo scrittore bergamasco, di Cologno al Serio per la precisione, di appena 20 anni, che da sempre trascorre le vacanze estive a Pietra Ligure, ha pensato di scrivere una storia per richiamare l’attenzione sugli eccessi, principalmente, esortare i coetanei a trovare il limite da uso e abuso, imparare a temporeggiare e dire no ad azioni che possano risultare pericolose, distinguere bene ciò che è legale da ciò che non lo è, ma passa quasi per “normale”. Il racconto si sviluppa tra Bergamo, Pietra Ligure, con una puntata a Riccione.

Ma facciamo un passo indietro. Chi è Andrea Ghidotti? Mi ha incuriosito molto un ragazzo così giovane che sul libro, in uscita per i primi di luglio nelle librerie e negli store online, scrive una dedica così: “Dedicato a tutti i ragazzi che devono ancora trovare la loro strada, che devono acquisire sicurezza in sé stessi, che devono conoscere i propri limiti, ma soprattutto che hanno bisogno di supporto e sostegno”. Me la sarei aspettata da un uomo o una donna con più esperienza di vita, docenti o specialisti, ma non da un giovanissimo. Oggi è così complicato trovare la propria strada, a volte non basta una vita intera. Un tentativo dopo l’altro, è facile sbagliare e non trovare quella giusta. E i limiti poi. Tanti, troppi non vengono rispettati. Insomma, in una frase tocca problematiche così importanti e senza età, che ho guardato più volte l’anno di nascita dell’autore, pensando che fosse un errore. E invece no, non era un errore.

Ho un modello di vita straordinario, che è rappresentato da mio papà. Anche mia mamma è meravigliosa, ma nel libro mi ispiro alla figura paterna. Quando sarò genitore, vorrei essere ciò che mio papà è per me oggi: una guida insostituibile, un sostegno importantissimo, un grande amico”, spiega Andrea nel corso della chiacchierata che abbiamo fatto.

Lo scorso anno ho preso il diploma di geometra e ora sto facendo il primo anno alla facoltà di Scienze della Comunicazione. Voglio diventare un giornalista – spiega -. Fino a due anni fa non sapevo cosa avrei fatto dopo il diploma, ma durante la stesura del mio primo libro ‘Estate 2020’, ho capito finalmente cosa avrei voluto fare nella vita”.

Come in moltissimi casi, ne ho scritti a decine, il “tempo sospeso” rappresentato dalla pandemia e dalle quarantene dei due anni passati ha offerto spazio a tanti spunti creativi. D’altra parte, se Albert Einstein diceva che “la creatività nasce dall'angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura” un perché ci sarà. Infatti, in un periodo di “pausa” dalla frenesia quotidiana, nella paura di ciò che poteva accadere, Andrea ha usato la tecnologia per tenersi in comunicazione con gli amici di Pietra Ligure e uscire comunque dalla situazione terribile in cui era sprofondata la città di Bergamo. Una valvola di sfogo e uno spiraglio che ha aperto alla speranza di uscire da una crisi profonda che ha colpito duramente anche i nostri giovani. Durante una videochiamata con gli amici pietresi la fatidica frase “ragazzi, se ne usciamo e riusciamo a vederci questa estate, bisogna raccontarla questa storia”. Detto, fatto! Si sono rivisti e Andrea ha pubblicato il suo romanzo d’esordio lo scorso autunno. E ci ha preso gusto, perché ha proseguito nella scrittura e ora è pronto per presentare “Non mi prenderanno mai”, edito da Edda Edizioni.

Si tratta di un romanzo che si apre con l'incontro tra un gruppo di amici che nel 2050 avranno tra i 40 e i 50 anni – racconta Andrea -.  Il protagonista, Rik, è accompagnato da suo figlio, che nell’occasione gli chiede consiglio in merito a una possibile meta per le vacanze post esame di maturità. Tra gli sguardi di alcuni degli amici presenti parte un flashback in cui ripercorrono la loro estate dopo gli esami fatti nel 2021”.

Un’escalation di vizi ed eccessi da parte dei ragazzi che mostra il bello e il brutto di ciò che si vive quando in giovane età ci si sente imbattibili e si pensa che non può che andare sempre bene. Amici, amori, feste e partitelle sembrano il centro del romanzo, ma ciò che invece risulta focale è quanto si sviluppa sullo sfondo.

In ogni capitolo ho inserito delle metafore e delle riflessioni per poter dare degli spunti ai miei coetanei. Uno dei capitoli è particolarmente toccante, perché riporta storie vere, scritte direttamente dalle mie amiche e dai miei amici e una è uscita dalla penna di mia mamma. Ho evidenziato anche il fatto che molte persone non hanno avuto il coraggio di aprirsi agli altri e questo mi sembra sia lo specchio della nostra società”.

Attraverso vizi, ragazzate, rischi, divertimento, ingenuità, incontri, scontri ed esperienze vissute dai protagonisti, quei giovani del 2021 che sono maturati a partire da quell’estate e diventati uomini adulti potrebbero offrire spunti ai lettori su come prevenire certi errori imparando a conoscere i propri limiti”, conclude il giovane scrittore.

Non resta che leggerlo.
#ILBELLOCISALVERÀ

Maria Gramaglia

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