Attualità - 18 agosto 2022, 18:23

Maltempo e scarsa formazione, la denuncia del Meteorologo Ignorante: "Manca la cultura"

Tra la prima emergenza nel Tigullio e in fibrillazione per le perturbazioni in arrivo, iniziano a manifestarsi dei dubbi su quella che è la comunicazione in ambito meteorologico

Maltempo e scarsa formazione, la denuncia del Meteorologo Ignorante: "Manca la cultura"

Tra la prima emergenza per il maltempo di oggi 18 agosto e in fibrillazione per le perturbazioni in arrivo, iniziano a manifestarsi dei dubbi su quella che è la comunicazione in ambito meteorologico, ma non solo.

In una regione come la Liguria, ma più in generale in Italia, l'orografia accidentata e numerose criticità idrogeologiche sono una costante. Inoltre si manifesta sempre più inequivocabilmente il cambiamento climatico e i fenomeni atmosferici estremi diventano sempre più frequenti. In questo scenario diventano chiari i limiti della comunicazione giornalistica non specializzata, spesso alla rincorsa dello scoop e pressata dalla necessità di comunicare in maniera sintetica e chiara a volte a scapito della correttezza e della chiarezza stessa.

La confusione tra fenomeni meteorologici nelle comunicazioni ufficiali, nelle deduzioni di giornalisti e pubblico, visto che attraverso i social un po' tutti sono esperti e comunicatori, soprattutto nella fretta e nella bulimia dell'informazione a ridosso dell'evento può dare informazioni contradditorie e pericolose. Delle tende sradicate vicino al mare non significano automaticamente mareggiata o tromba marina, quando ci sono fenomeni che sono magari meno conosciuti ma altrettanto pericolosi. 

È il caso del fenomeno che si è abbattuto sul Tigullio questa mattina, il cosiddetto downburst, ovvero una raffica di vento discendente: forti raffiche che spingono verso il basso con moto orizzontale, in uscita dal fronte avanzante del temporale. La stampa locale ha parlato di mareggiata, visti gli ingenti danni che sono stati riportati lungo le coste, tra cui le tettoie delle cabine volate letteralmente sopra i binari della ferrovia, bloccando la circolazione dei treni e mettendo a rischio l’incolumità pubblica. 

Ad attirare l’attenzione sull’imprecisione che spesso circola quando si tratta di eventi simili è il Meteorologo Ignorante, famoso su Facebook per la sua passione per il meteo e per le previsioni molto spesso azzeccate per quanto riguarda Genova e la nostra Regione. 

Nei suoi lunghi post dedica particolare attenzione alla spiegazione dei fenomeni atmosferici, cercando di dare gli strumenti di comprensione ai follower (più di 34.500), chiamati anche “meteobeline”. Con loro si è instaurato un rapporto amichevole, di condivisione e apprendimento, per avere appunto la possibilità di capire e quindi magari di imparare a leggere una carta senza bisogno di attendere le previsioni ufficiali per sapere se stendere i panni fuori o preferire lo stendino, un grande classico dei post della prima ora di Igno. 

Bene, in uno degli ultimi post della giornata è proprio sul tema della scarsa preparazione di chi fa informazione su questi argomenti: il fatto che delle persone abbiano perso la vita a causa del maltempo a pochi passi dalla nostra Liguria ha fatto sì che il Meteorologo Ignorante ponesse l’accento sulla mancanza di “cultura, scuola, formazione, un percorso didattico che possa cominciare sin dalle elementari e trasformare i ragazzi in futuri cittadini adulti più consapevoli di ciò che gli succede intorno”. 

Le precisazioni su quanto accaduto spiegano il succitato fenomeno del downburst, ponendo attenzione al fatto che forse qualche morto e qualche ferito si sarebbe potuto risparmiare vedendo quanto accaduto all’alba nel Tigullio a causa delle raffiche di vento: “A Lavagna e a Chiavari, ad esempio, se ne sono registrate alcune ad oltre 110 km orari... Quelle che con ogni probabilità hanno causato la devastazione di cui siete stati in tantissimi testimoni involontari...  Identico fenomeno accaduto nell'alta Toscana... Peraltro ampiamente previsto e prevedibile con un paio d'ore di anticipo ma che non ha sortito se non pochi effetti in termini di prevenzione”.

Federico De Salvo e Chiara Orsetti

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