Municipio Ponente - 20 settembre 2022, 15:30

Pra’, pesca sportiva nuovamente vietata sulla Diga foranea

Lo si apprende in Consiglio Comunale, dopo l’interrogazione del consigliere comunale del Partito Democratico, Claudio Villa, all’assessore alla Portualità, Francesco Maresca

Pra’, pesca sportiva nuovamente vietata sulla Diga foranea

Lo scorso maggio, anche in toni un po’ trionfalistici, il Comune di Genova annunciava, attraverso l’assessore comunale alla Portualità, Francesco Maresca, di aver raggiunto un accordo con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e con la Capitaneria di Porto per far tornare i pescatori dilettanti sulla diga foranea del porto di Pra’. Era una notizia indubbiamente attesa perché i pescasportivi da almeno due anni erano stati banditi da questa zona.

Peccato che, neanche pochi mesi dopo, Capitaneria di Porto e Autorità Portuale si siano rimangiate tutto e il Comune di Genova, che forse avrebbe dovuto dare questa comunicazione anche a mezzo stampa, come aveva dato quella relativa al via libera, si sia ‘dimenticato’ di farlo.

Il nuovo stop si è così appreso in Consiglio Comunale, grazie a un’interrogazione a risposta immediata (ex articolo 54) che il consigliere comunale del Partito Democratico, Claudio Villa, ha rivolto poco fa allo stesso assessore Maresca, nel frattempo confermato con la medesima delega rispetto al precedente ciclo amministrativo del sindaco Marco Bucci, e quindi ancora competente in merito alla questione.

Secondo Villa, “dalle affermazioni dell’assessore, che più volte aveva dichiarato in Consiglio Comunale alle nostre interrogazioni e alla stampa cittadina di poter ridare la possibilità di effettuare la pesca sulla diga a breve termine, la situazione a oggi rimane invariata rispetto a due anni e mezzo orsono”.

Maresca ha fornito gli aggiornamenti: “Il problema va avanti da più di due anni, anche da prima del Covid. Come amministrazione, ci siamo sempre attivati in diversi modi e con tutte le nostre competenze per essere di sostegno ai pescatori e farli tornare sulla diga. A seguito dell’interlocuzione con Capitaneria di Porto e con Autorità Portuale, si era effettivamente riusciti a risolvere il caso, ma poco dopo una nuova ordinanza della Capitaneria di Porto è tornata a vietare la pesca sulla diga. Ho parlato con l’ammiraglio Sergio Liardo, che su questo tema ha una visione piuttosto pragmatica, e anche con Autorità Portuale. Non ci sono le condizioni di sicurezza per la pesca sulla diga, di qui la necessità di fermare nuovamente tutto. Quando Capitaneria e Autorità Portuale torneranno a dare il via libera, anche noi come Comune faremo la nostra parte”.

Nel frattempo, “stiamo valutando la possibilità di affidare porzioni di diga a determinate associazioni. Da parte nostra, c’è tutto l’appoggio rispetto ai pescasportivi. Ricordo che abbiamo anche aperto delle zone nel canale di calma di Pra’, che sono di diretta competenza del Comune”. 

La diga, quindi, torna a essere chiusa. Non c’è l’effettiva agibilità in sicurezza. E sono analogamente chiuse le Grazie all’imbocco del porto, Sampierdarena e Aeroporto. I pescatori, come c’era da aspettarsi, l’hanno presa malissimo. Sono gli stessi che, un anno fa, avevano manifestato con tanto di lenze e di canne in piazza De Ferrari, sotto la sede della Regione Liguria: “La pesca sportiva a Genova è tradizione, lavoro, maestra di vita - questo il loro parere - Il mare insegna, educa e rilassa e noi rivogliamo il nostro mare”.

I pescatori dilettanti sono oltre tremila persone: liguri, piemontesi, lombardi con la passione per la pesca sportiva, disciplina riconosciuta da Coni. Per praticare sulla diga pagavano anche un permesso annuale, prima di 20 euro, diventato poi di 50 euro, sostenuto anche nell’anno del Covid, pur non avendo potuto sfruttarlo. Da oltre due anni non possono neppure più pescare sulla diga di Pra’. E del nuovo divieto si sapeva poco o nulla, a parte gli addetti ai lavori. 

Alberto Bruzzone

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