Attualità - 20 ottobre 2022, 18:02

Festival della Scienza, al via la ventesima edizione tra tradizione e innovazione

Un evento che segna la ripartenza e che celebra i 20 anni della manifestazione

Festival della Scienza, al via la ventesima edizione tra tradizione e innovazione

E’ un’ondata di magliette rosse in giro per la città il segnale che il Festival della Scienza è iniziato.

Le stesse magliette rosse che hanno invaso il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale durante l’evento di inaugurazione della ventesima edizione dell’appuntamento scientifico.

Un traguardo importante che segna anche la ripartenza e vuole rilanciare la scienza per tutti, dopo due anni difficili legati alla pandemia.

“Il valore è il rigore - ha ricordato Marco Pallavicini, presidente del Festival della Scienza durante il suo intervento di apertura - portiamo scienziati di primissimo livello a disposizione del pubblico e lo facciamo con i ragazzi dell’animazione che mediano aiutando a tradurre il linguaggio scientifico e, allo stesso tempo, hanno l’occasione di crescere”.

Non può mancare il ricordo a Piero Angela, per tutti ritenuto il fondatore della divulgazione scientifica, come ricorda di nuovo Pallavicini: “Ha inventato la divulgazione scientifica in Italia, noi ci proviamo nel nostro piccolo e lo ricorderemo cercando di seguirne l’esempio”.

 

Anche Fulvia Mangili, direttrice del Festival, ha voluto sottolineare quanto questa ventesima edizione sia importante perché segna la ripartenza.

“Per noi è il festival della ripresa dopo due anni difficili - ha detto Mangili - Quando abbiamo pensato a questo Festival non volevamo un piano B, che abbiamo avuto per due anni, Questa’anno vogliamo fare un grande festival, ce lo meritiamo tutti, Abbiamo iniziato a lavorare e il risultato di questo lavoro è un festival lungo, fatto di eventi. 300 eventi, 133 incontri, 81 laboratori, ancora mostre, spettacoli, eventi speciali, a cui si aggiungono 25 eventi on line per le scuole.

L’ultimo numero che ho messo a fuoco è stato quello degli enti: sono 400 quelli che hanno collaborato alla costruzione del festival e mi ha sorpreso. Poi, come già detto, abbiamo 500 ragazzi, gli animatori, e per noi sono una grande risorsa”. 

 

Un appuntamento attesissimo per tutta la città e non solo per un evento capace di coniugare tradizione e innovazione.

Proprio su questi due punti Mangili ancora ha ribadito: “Di tradizione ci sono le origini e vogliamo essere fedeli alla nostra missione: far toccare la scienza rendendola fruibile e comprensibile. In 20 anni il festival è cambiato. Mi piace dire che quest’anno abbiamo lavorato per il festival che è della città. Abbiamo eventi in sedi che prima non avevamo mai toccato, è un elemento di grande valore che sottolinea come la rete intorno al festival si sia ampliata”.

 

Non solo il ricordo di Piero Angela nelle parole di Alberto Diaspro, direttore del comitato scientifico del Festival della Scienza, che ha voluto ricordare Sandro Squarcio e Tullio Pozzan: “Vorrei cominciare così, i linguaggi sono quelli che ci permettono di intrecciare gli scienziati e il pubblico, permettendo alle persone di guardare avanti e di capire quello che è successo alla scienza. Si porterà l’intimo dei laboratori al pubblico. Questo mi permette di ricordare i 4 premi Nobel di quest’anno. Dopo il ricordo di Piero Angela, voglio ricordare altre due persone che mancheranno. Una è Sandro Squarcio, membro del comitato scientifico che tanto ha fatto per il festival e l’altro è uno scienziato che ha calpestato il suolo del festival, Tullio Pozzan, i linguaggi e il festival ci terranno intrecciati con loro. In ultimo, vorrei dire che linguaggi ci permette di ricordare quanto è importante il ruolo degli animatori nel festival, adottano un linguaggio alto che permette di portare quanto fatto dagli scienziati a chi visita il festival, non poteva esserci tema più appropriato”.

Isabella Rizzitano

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