Attualità - 22 ottobre 2022, 09:28

Elaborazione del lutto/separazione: come viene influenzata la nostra vita e affrontarlo

Lutti e separazioni sono eventi inattesi, perciò traumatici: quali sono gli aspetti salienti e come affrontarli

Elaborazione del lutto/separazione: come viene influenzata la nostra vita e affrontarlo

Tutti noi abbiamo avuto un lutto, o in ogni caso, una separazione da affrontare. Sì, perché il lutto è separazione, e la prima cosa da sapere in queste situazioni è che noi ci troviamo ad affrontare un cambiamento rispetto al passato, che prevede un allontanamento improvviso o comunque poco atteso, da una persona significativa.

Ciò che rende il lutto e le separazioni così difficili nell'immediato da gestire è il fatto che siano eventi traumatici, perché inattesi. Questo non riguarda la totalità di quei momenti, ma una buona parte. E di fronte ai cambiamenti bruschi la nostra mente deve poter avere il tempo di abituarsi per poi gestirli. L'imprevedibilità di certo non aiuta.

Inizialmente il sentimento che sarà più facile sentire è quello di negazione, o meglio, allontanamento dall'evento. Sembrerà più facile distogliersi, distrarsi con altro piuttosto che stare fermi a pensare (anche questo non avviene nella totalità dei casi chiaramente, provo a dare una traccia dei passaggi dentro i quali ciascuno di noi si può ritrovare).

La prima fase ha una durata che non si può definire uguale per tutti, semplicemente il passaggio alla successiva elaborazione avverrà quando la nostra mente avrà abbastanza affrontato e digerito la precedente in modo da poter tollerare uno sforzo in più. Lo sforzo in più sarà la rabbia. Come detto in un precedente articolo, la rabbia non è tale, è solo una maschera. La rabbia riguarda in realtà una forte frustrazione, impotenza per non essere riusciti o non aver avuto potere di gestire le cose, tristezza profonda, scoramento. 

Insomma quello di cui la rabbia si fa portatrice (come spesso accade), sono gli aspetti depressivi. Questi aspetti sono quelli che sentiamo più dolorosi, che riguardano il ricordo, il rimuginio che ne può scaturire e la svogliatezza, la percezione che le cose non potranno andare meglio, la solitudine, il vuoto.

Questi aspetti depressivi che sono il fondo e il punto vero da affrontare se si parla di lutti o separazioni, sono tanto più dolorosi da sentire e gestire quanto più noi siamo fragili o deboli. La mancanza della persona infatti,  è già forte poiché richiama il rapporto in essere che avevamo con lei, ma soprattutto è forte quando noi non siamo ben solidi. La mancanza si fa sentire sempre di più nella fragilità. 

Il lutto colpisce e va ad interrogare la nostra solidità, la nostra integrità. Se noi abbiamo creato nel tempo, in noi,  uno spazio sicuro, nostro, che non è altro che la capacità di stare soli, di bastarsi, di gestirsi, sentiremo la perdita come una botta forte, ma che non ci sgretolerà. Se invece non abbiamo una struttura interna solida e autonoma, le separazioni saranno facilmente qualcosa di devastante.

Questo dipende da quanto siamo indipendenti emotivamente e psichicamente dalle persone che ci circondano e a noi care. Avere rapporti stretti e intimi infatti, è fondamentale, ma spesso rischiamo anche senza accorgercene, di appoggiarci all'altro in modo molto forte, troppo. Tanto che se questa persona, partner, parente, migliore amico, per qualche motivo dovesse non essere più nella nostra vita, noi crolliamo. Attenzione, di certo è molto difficile accettare di non avere più un rapporto, ma una cosa è soffrire, una cosa è sentirsi persi e soli nel mondo, come a volte ci può capitare. 

Per capire bene come affrontare il nostro lutto o la nostra separazione, dobbiamo dunque ben riflettere su quanto ci appoggiavamo a questa persona altra da noi, quanto ne avessimo davvero bisogno o quanto lo facessimo per paura di affrontare e conoscere noi stessi. 

Questo ci rimanderà a una posizione autoriflessiva, che di per sé, già ci darà maggiore solidità.

In ogni caso in queste situazioni se ci si sente fragili e poco solidi, sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia con un professionista, perché gli aspetti depressivi di cui abbiamo parlato, potrebbero prendere il sopravvento e dunque allagare la nostra quotidianità, influenzando e bloccando la nostra mente anche per molto tempo, tenendoci immobili.

Cristina Fregara

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