Attualità - 25 ottobre 2022, 16:16

Sicurezza a Genova, Traverso (Siap): "Siamo fermi a 20 anni fa"

La mancanza di politiche, per il segretario del SIAP, ricade ogni giorno sui cittadini e sui poliziotto sotto organico

Sicurezza a Genova, Traverso (Siap): "Siamo fermi a 20 anni fa"

La mancanza di politiche per la sicurezza ricade ogni giorno sui cittadini e sui poliziotti che la fronteggiano, sotto organico.

E' la denuncia di Roberto Traverso, segretario del Siap.

"A Genova - dice Traverso - il peso della totale mancanza di politiche sulla sicurezza ricade sui cittadini e sui poliziotti che devono metterci una pezza 

Passano gli anni ma a nel capoluogo ligure il modello sicurezza è fermo a più di vent’anni fa.

In una delle città metropolitane più importanti d’Italia, che si sviluppa su un territorio complesso, si continua ad andare avanti a compartimenti stagni per l’evidente mancanza di volontà politica di creare un coordinamento tra le forze in campo.

In realtà sono anni che il SIAP denuncia inascoltato questa  situazione che ha determinato uno stato di stallo operativo che alla fine ricade sugli organici insufficienti della Polizia di Stato.

Eppure le interlocuzioni istituzionali ci sono state, a partire dagli incontri con i Prefetti i quali hanno sempre condiviso la nostra linea senza però ottenere un riscontro concreto da chi governa politicamente il territorio.

L’analisi del dato politico è semplice e parte dal fatto che il Comune di Genova ha deciso di investire moltissimo sulla sicurezza: le assunzioni hanno portato l’organico della Polizia Locale a superare le mille unità ed è stato messo in campo un importante impegno economico per nuovi uffici, dotazioni personali e mezzi, compresa la modernissima Centrale Operativa che, proclami a parte, in realtà non risulta essere uno strumento concretamente a supporto

della Polizia di Stato che, come già denunciato dal SIAP, continua a lavorare con una sua centrale a dir poco obsoleta rispetto a quella avveniristica a disposizione della Polizia Locale.

Un Comune che investe e molto in sicurezza ma che ha scelto di non rivolgersi a chi ha il ruolo istituzionale di garantire la sicurezza ai cittadini per condividere la propria linea politica sulla sicurezza sul territorio comunale.

Ricordiamo anche l’ormai non più recente intervento del SIAP grazie al quale è emersa la procedura anomala di segnalare da parte di commercianti o cittadini 

problematiche sulla sicurezza  direttamente alla Polizia Locale, bypassando il NUE 112 escludendo di fatto chi dovrebbe coordinare gli

Interventi sul territorio.

A Genova sul fronte sicurezza, non si vuole ragionare su un obiettivo comune, collaborando ad un progetto ma si preferisce utilizzare le risorse sovrapponendole a quelle messe in campo dalle forze dell’ordine, senza una condivisione preventiva.

Per questo continua ad aumentare a dismisura il senso di percezione d’insicurezza  tra la gente specialmente nelle periferie su un territorio infiltrato dalle organizzazioni malavitose anche di stampo mafioso, dove imperversa il fenomeno dello spaccio di stupefacenti.

La nostra non è una polemica ma un amara constatazione basata su esempi concreti: 

Invece di concentrare un numero spropositato di pattuglie della Polizia Locale nel Centro Storico oppure squadre di polizia giudiziaria sul territorio, per indagini spesso già seguite da altre sezioni o squadre di p.g. sarebbe molto più produttivo mettere insieme le forze per esempio per effettuare controlli amministrativi sul territorio coordinati dalla Questura e dai Commissariati territorialmente competenti.

In realtà Genova ha bisogno di politiche integrate per arrivare a garantire la sicurezza in senso lato dei genovesi.

Una città che necessità di investimenti urgenti sui servizi sociali, notoriamente in difficoltà, che comunque possono essere sostenuti e coadiuvati dalle forze dell’ordine e non sostituiti da loro.

A Genova la Polizia di Stato soffre sotto il profilo organizzativo  a causa della carenza di organico in una fase storica delicatissima in attesa di raccogliere gli effetti delle assunzioni in atto che però cominceranno ad andare a regime nel 2027 e che comunque dovranno essere sempre supportate da un flusso costante di assunzioni.

La questura di Genova ha bisogno di politiche sulla sicurezza coordinate e non autonome, per questo auspichiamo che finalmente il nostro grido d’allarme che interessa il tessuto sociale genovese venga raccolto e valutato con urgenza da chi dovrebbe governare le politiche sulla sicurezza sul territorio genovese.

Nel frattempo i poliziotti sotto organico e con un valore d’acquisto stipendiale fortemente penalizzato dalla crisi economica in atto, devono continuare a metterci una pezza".

Redazione

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