Eventi - 27 ottobre 2022, 17:50

Festival della Scienza, la storia della polio e la bellezza del cosmo: Agnese Collino e Licia Troisi incontrano i ragazzi (video)

L'incontro è stata anche l'occasione per presentare i finalisti del premio Asimov

Festival della Scienza, la storia della polio e la bellezza del cosmo: Agnese Collino e Licia Troisi incontrano i ragazzi (video)

Raccontare la storia della poliomielite, non solo dal punto di vista medico ma anche, e soprattutto, dal punto di vista sociale.
Questa l’intenzione che ha spinto Agnese Collino a scrivere “La malattia da 10 centesimi”, edito da Codici Edizioni che le è valso la vittoria, a pari merito con Licia Troisi, del premio Asimov.

Il premio, nato a L’Aquila, vede protagonisti i giovani studenti che votano le uscite editoriali legate al mondo scientifico tramite recensioni, eleggendo il o, come in questo caso, i vincitori del titolo.

17 regioni partecipanti hanno selezionato i cinque titoli finalisti premiando il lavoro di Collino e di Troisi.

La stessa Collino racconta: “Ho vinto il premio Asimov insieme a Licia Troisi. Io ho scritto “La malattia da 10 centesimi, storia della polio e di come ha cambiato la nostra società” per Codici Edizioni.

Mi ha veramente stupito aver vinto questo premio perché il libro che ho scritto, a parte che è il mio primo libro quindi francamente non mi aspettavo davvero che potesse piacere così, ma è un libro che avevo scritto avendo in mente il pubblico adulto. Devo dire che questo premio, più che onore a me, fa onore ai ragazzi che sono capaci di leggere e apprezzare una storia complessa.

Se la storia è davvero importante per loro ed è raccontata bene sono capaci di apprezzare libri anche così difficili che non strizzano loro l’occhio ma li mettono in un contesto che è complicato ma molto importante.

Quindi onore a questi ragazzi e grazie davvero.

Ho deciso di scrivere un libro sulla storia della poliomielite e non tanto o solo sulla storia medicale della polio ma proprio sulla storia sociale di cosa voleva dire la polio a quei tempi perché mi sono accorta che in Italia non c’era praticamente nessun libro che ne parlasse. Ce n’era uno piccolino e difficile da trovare e mi sembrava molto strano. Stiamo parlando di una delle grandi malattie del 900 ed è una storia molto bella, molto piacevole da leggere, sembra quasi un romanzo eppure è una storia vera. 

Ho deciso di portarla io in Italia, non è stato facile perché c’è stato da scavare negli archivi storici, non c’era molto di pronto. Spero che il risultato renda giustizia a questa bella storia”.

 

 

Durante l’evento che si è svolto all’interno della Ventesima edizione del Festival della Scienza, le autrici, insieme a Silvano Fuso, membro della commissione scientifica del premio e del Festival della Scienza, a Francesco Vissani, fondatore del premio e a Giovanni Gallucci dell’INFN, hanno incontrato i ragazzi e presentato i nomi dei finalisti della prossima edizione del premio Asimov.

Grazie al festival per l’invito - ha esordito Vissani - Sono tanto contento di questa occasione di poter parlare del premio e di sentire Licia e Agnese. I libri che hanno vinto sono bellissimi e astronomia e medicina sono materie antichissime. Ci hanno raccontato, con i loro libri, storie che parlano di uomini insegnandoci cose importanti e profonde”. 

Non è mancata l’occasione per raccontare la storia dell’INFN, l’istituto nazionale di Fisica Nucleare, che prende le mosse da Enrico Fermi e dai ragazzi di via Panisperna.

Come ha sottolineato Gallucci: “La fisica nucleare è importantissima in Italia e l’INFN ha la missione di spingersi oltre le frontiere della conoscenza, di andare a vedere quindi i segreti del cosmo. Come in tutte le ricerche, servono strumenti che vengono sviluppati e queste nuove tecnologie spesso sono dette ‘di frontiera’, ossia al limite, e spesso hanno ricadute nella vita di tutti i giorni”. 

Collino ha voluto ringraziare ancora i ragazzi per la presenza e per il premio che le è stato assegnato: “Per me è una gioia essere qui - ha ribadito - non mi rendo conto di essere arrivata alla fine dell’anno di assegnazione del premio. Questo libro mai avrei pensato avrebbe vinto. Era pensato per un pubblico adulto e non credevo che i ragazzi lo avrebbero votato e apprezzato, soprattutto perché parla di una malattia che i ragazzi oggi nemmeno conoscono”. 

Tutto ruota attorno alla polio, alla storia del polmone d’acciaio, una storia che oggi appare lontana ma che è fondamentale venga raccontata.

Un’urgenza che ha spinto l’autrice verso la scrittura del libro: “Rosanna Benzi, andava anche in televisione, abitava al San Martino di Genova, dentro al polmone d’acciaio e da li gestiva una rivista. Ha innescato le lotte per i diritti dei disabili in Italia e se oggi abbiamo la legge 104 è perché i poliomielitici hanno iniziato ad associarsi e a chiedere diritti e lavoro. Rosanna era genovese come Giovanna Romanato, mancata nel 2017. Entrambe io stessa le ho conosciute indirettamente: è morta un mese prima che riuscissi a intervistarla”.

Licia Troisi, in collegamento, ha raccontato “La sfrontata bellezza del cosmo”: “Magari lo saprete ma io di mestiere sono una scrittrice di libri per ragazzi. Scrivo per un pubblico giovane ma sono romanzi. La divulgazione fa parte della mia storia, di formazione sono un’astrofisica. Sono stata ricercatrice per 10 anni poi, nel 2014, ho scelto di fermare. Ho iniziato con il professor Roberto Bonanno all’osservatorio astronomico di Roma a fare divulgazione. A un certo punto ho pensato di mettere insieme le due anime, scrittura e divulgazione appunto. Il libro è partito da un’idea semplice e ho sempre pensato che l’astronomia, dal punto di vista divulgativo, avesse un vantaggio: immagini molto belle. Ho pensato di sfruttare questo aspetto, raccontando immagini. Ma le scoperte, a volte, producono grafici e ho deciso di spiazzare i lettori inserendo immagini che hanno bellezze diverse. Ho raccontato la storia dell’astronomia con immagini “sui generis”, raccontando la storia anche degli strumenti. E’ il racconto del nostro rapporto con il cielo. Ho scelto 14 immagini rappresentative, che lo fossero almeno per me. Per esempio, la prima è un affresco, l’adorazione dei Magi di Giotto. E’ una delle prime opere pittoriche con rappresentazione realistica di una cometa. Il motivo per cui abbiamo nel presepe la cometa è proprio colpa di Giotto. Un ‘aster’, in greco, rappresenta un prodigio astronomico. Giotto forse aveva visto una cometa passata nel ‘300, ne era rimasto colpito e l’astro generico è diventato quel preciso evento. Si passa a Galileo con la scoperta dei satelliti di Giove, con i suoi appunti. Non mancano le immagini pop come quella del buco nero, ma ci sono anche le immagini che hanno permesso la scoperta delle onde gravitazionali e quelli sono grafici. Per me è stato un grande onore vincere. Scrivo principalmente per i ragazzi e mi fa piacere che anche il mio lato scientifico sia stato apprezzato”.

Tante le domande che i ragazzi hanno rivolto alle autrici, capaci di mandare un messaggio comune chiaro: la divulgazione scientifica e la comunicazione sono cose serie, bisogna essere preparati e agire in modo corretto per veicolare i messaggi in modo chiaro.

 

L’incontro è stata anche l’occasione per presentare i 6 libri finalisti, un’eccezione rispetto alla solita cinquina.

Si tratta di 

Edoardo Borgomeo – Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico

 

Marco Malvaldi – Il secondo principio

 

Giorgio Parisi – In un volo di storni

 

Telmo Pievani – Serendipità – l’inatteso nella scienza

 

Antonello Provenzale – Coccodrilli al polo nord e ghiacci all’equatore

 

Guido Tonelli – Tempo: il sogno di uccidere Chronos

Isabella Rizzitano

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU