Municipio Centro Est - 07 novembre 2022, 17:30

Frasi di Giletti sul Centro Storico, Carratù: “Vergognoso far passare questo messaggio su una tv nazionale”

Il presidente del Municipio Centro Est interviene a proposito delle affermazioni di Giletti durante il programma “Non è l’Arena” in onda su La7

Frasi di Giletti sul Centro Storico, Carratù: “Vergognoso far passare questo messaggio su una tv nazionale”

Continuano a far discutere le affermazioni di Massimo Giletti durante il programma “Non è l’Arena” in onda sul La7.

Concludendo il collegamento da vico Mele, dove una rappresentanza di cittadini si è ritrovata per raccontare l’omicidio di Javer Miranda Romero, ucciso da una freccia scoccata da Evaristo Scalco, il conduttore ha dichiarato: “Sono stato tre volte nei carruggi di Genova e non ci torno più, in certi orari non si respirano climi molto belli”.

A proposito, Andrea Carratù, presidente del Municipio Centro Est, raggiunto dalla Redazione, ha voluto ribadire come sia necessario prendere le distanze dalle pesanti affermazioni di Giletti.

“Il centro storico è pieno di eccellenze, molti dei più bei negozi di Genova si trovano in questa zona e i problemi sono diffusi ovunque, non sono concentrati solo nei vicoli. Il Centro Storico è una cittadina di 25mila abitanti e come tutte le cittadine ha le sue difficoltà. Nel corso degli anni sono state fatte scelte non sempre condivisibili, basti pensare alla legge Bersani che ha liberalizzato le licenze andando in parte a depauperare il centro storico”.

Il presidente ha poi sottolineato come il centro storico non sia tra i primi posti per i reati predatori. “Se vogliamo parlare di percezione, allora il discorso è diverso. Ognuno ha la sua, che ci siano due o tre strade che possano essere difficili nessuno lo nega ma è vergognoso che una tv nazionale faccia passare un messaggio come questo ritenendo che si debba aver paura nel vedere un gruppo di persone di colore. Non è assolutamente così”.

Al termine del collegamento che tante reazioni ha scatenato, anche Andrea Piccardo, in un post su Facebook, ha voluto riassumere quanto accaduto prima del collegamento in diretta.

“Ci hanno tenuti in ballo per tre giorni perché volevano parlare del centro storico di Genova - ha scritto Piccardo - noi siamo andati anche solo per dare una voce un po’ difforme dal chiacchiericcio di quelli che ora si parlano addosso tornano a parlar di pattuglino, sicurezza e teli fonoassorbenti […] Ci hanno fatto firmare una liberatorio a inizio trasmissione quindi mettendoci in ansia su quello che avremmo potuto dire o fare. Impossibile parlare perché il computer che avevamo avanti trasmetteva in ritardo quello che noi avevamo appena detto, creando un effetto doppler confondente. Abbiamo aspettato un’ora e mezza e a quel punto avevamo sforato. Il giornalista, Dario, ha fatto due domande a Giovanni Mari che facendo un po’ di storia ha spiegato per filo e per segno in quadro generale. Poi il giornalista, Dario, ha chiesto a me e per tre volte sono andato da un’altra parte rispetto alle domande tendenziose. Non dev’essergli piaciuto quello o forse erano in ritardo perché a quel punto hanno staccato il collegamento e ciao belli! Io una maleducazione così non l’avevo mai vista”.

Redazione

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