Attualità - 27 novembre 2022, 07:20

Meraviglie e leggende di Genova - La fontana di piazza Colombo

Al centro della piazza, realizzata a metà dell’800, si trova una fontana costruita a nel 1643. Ecco la sua storia

Meraviglie e leggende di Genova - La fontana di piazza Colombo

Oggi parte delle vie dello shopping genovese, piazza Colombo offre un “giardino architettonico” su cui affacciano diversi palazzi creando una piazza porticata dalla forma ottagonale, al cui centro sorge una fontana dalla storia particolare.

Ma andiamo con ordine.

Piazza Colombo era parte di progetto elaborato da Carlo Barabino nel 1825 e destinato ad ampliare le abitazioni disponibili della città.

Un piano urbanistico che voleva portare la città fuori dai confini medievali; all’inizio dell’800, infatti, Genova era in forte espansione e si ragionava sulle modifiche che la città avrebbe dovuto affrontare per stare al passo con i tempi. Tra i vari progetti, si prevedeva la costruzione di nuove abitazioni che avrebbero dovuto accogliere i residenti della zone della città vecchia destinate alla demolizione.

Barabino morì nel 1835 non vedendo mai la fine del suo progetto. Fu il suo allievo Giovanni Battista Resasco a completarlo costruendo nella zona dei terreni coltivati a ridosso delle antiche mura, palazzi destinati all’alta borghesia. 

Nel progetto un ruolo principale era riservato alla piazza che si presentava in forma ottagonale, perimetrata da portici.

Sistemata la parte architettonica, completati i palazzi, era necessario però trovare un monumento o un’opera che completasse il progetto.

Si scelse quindi di trasferire al centro della piazza una fontana già esistente, cioè quella che si trovava al culmine di via Ponte Reale, proprio davanti a Palazzo San Giorgio.

Si trattava di una fontana commissionata dai governatori del Banco di San Giorgio nel 1643 agli scultori Pietro Antonio e Ottavio Corradi e a Giovanni Battista Orsolino

La fontana doveva ricevere le acque da un acquedotto che arrivava dall’Acquasola. L’opera venne inaugurata quattro anni più tardi e, oltre al valore simbolico, era fondamentale perché avrebbe fornito rifornimenti alle navi e un punto di abbeveraggio per animali e persone.

Inizialmente, la fontana era composta solo dalla vasca ottagonale, in un secondo momento venne arricchita da Jacopo Garvo, scultore genovese, che da alla fontana la sua forma attuale: quattro delfini intenti a sputare acqua, legati per le code, da cui partono quattro cariatidi nude che sostengono un piatto.

Su questo, poi, si innalza il genio marino, una figura femminile alata che soffia in una grande conchiglia marina.

La fontana venne trasferita in piazza Colombo nel 1861 e, anche qui, avrebbe adempiuto alla sua funzione di abbeveratoio pubblico per animali: questa, infatti, era una delle principali vie percorse dai besagnini per portare i loro prodotti al mercato.

Ancora oggi, dopo quasi 200 anni, troviamo la fontana al centro della piazza, a fare bella mostra di sé, raccontando la storia di un “trasloco” tipico nella Genova del riuso.

 

Isabella Rizzitano

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