Cultura - 28 novembre 2022, 17:03

A un mese dalla presentazione del bando continua a crescere il Premio Paganini

Il direttore artistico Nazzareno Carusi "Bisogna avere radici forti nella tradizione, prima di volgere lo sguardo al futuro"

A un mese dalla presentazione del bando continua a crescere il Premio Paganini

A un mese esatto dalla presentazione del bando di concorso della 57^ edizione del Premio Paganini, l’elenco dei concerti-premio per chi lo vincerà continua a crescere, superando quota 40, e cominciano ad aggiungersi le prime importanti istituzioni estere (NordWestDeutsche Philharmonie, Dortmunder Philharmoniker, Teatro dell’Opera di Riga) al prestigioso elenco in cui spicca il Teatro alla Scala di Milano.

Il direttore artistico del Premio Nazzareno Carusi ha dichiarato: «Bisogna avere radici forti nella tradizione, prima di volgere lo sguardo al futuro. Per questo con Salvatore Accardo, massima autorità paganiniana, abbiamo preso il vecchio bando del Premio, che era naturalmente già validissimo, e abbiamo provato ad aprirne nuovi diaframmi. Così, ad esempio, nella semifinale abbiamo previsto da eseguirsi anche due Sonate: una scritta dopo il 1781 e l’altra nel Novecento. Le scelte dei singoli concorrenti potrebbero evidentemente ricadere su due opere entrambe moderne o contemporanee, e ciò abbiamo creduto che consenta di valutarne più a fondo l’orizzonte musicale. Poi, la Finale, divisa in due parti, la prima delle quali non prevede un brano cameristico solitamente inteso, ma la concertazione di uno dei Concerti di Mozart e la sua esecuzione senza direttore, allargando in tal modo ulteriormente la visuale di giudizio. Infine, come giustamente rilevato dal Sindaco di Genova, Marco Bucci, il Premio Paganini deve arrivare al mondo. Ho dunque creduto, innanzitutto, che esso debba avere l’Italia stretta al suo fianco. Così, ho proposto ai responsabili dei teatri e delle istituzioni musicali nazionali, che ringrazio tutti di cuore, di unirsi a noi in una sorta di catena musicale, offrendo un concerto a chi vincerà il Premio del 2023. Ad oggi, essi sono più di quaranta, prestigiosissimi, e le prime istituzioni straniere cominciano infatti ad aggiungersi. Ma la catena si apre col nome italiano e universale della Scala, che per la prima volta concede un invito nella sua stagione, al vincitore di un concorso, per il solo fatto della vittoria conseguita. Non era mai successo nella storia del teatro più famoso e questa primizia credo che rappresenti bene quell’appartenenza all’Italia e quell’indirizzo al mondo che da Genova il Premio Paganini vuole e, con la sua storia settantennale e leggendaria, può esprimere».

E queste, le parole del presidente della giuria Salvatore Accardo in occasione del lancio nazionale del bando di concorso: «Sono davvero molto felice ed emozionato di presiedere la Giuria del Concorso Paganini 2023 e mi si affollano alla memoria innumerevoli ricordi meravigliosi sia della mia prima partecipazione come concorrente e primo vincitore sia della successiva partecipazione vittoriosa di tanti miei allievi. È quindi con grande gioia che faccio tanti auguri affettuosi a tutti coloro che parteciperanno a questa cinquantasettesima edizione del Premio: vinca, come sempre, il migliore».

Redazione

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