Politica - 16 gennaio 2023, 15:02

Funivia dei Forti, le accuse del Pd sull'origine dei fondi e la replica di Piciocchi (che ha sempre parlato di fondi complementari al Pnrr)

Tecnicismi a parte basta un giro al Lagaccio per capire che l'opera, contro cui si sono schierati diversi comitati, non è benvoluta dai cittadini che hanno già annunciato battaglia contro l'intero progetto

Funivia dei Forti, le accuse del Pd sull'origine dei fondi e la replica di Piciocchi (che ha sempre parlato di fondi complementari al Pnrr)

È bagarre tra maggioranza e opposizione sull'origine del finanziamento di 70 milioni di euro per la riqualificazione dei forti, che comprende il discusso progetto della funivia dei Forti. Questa mattina l'Europarlamentare del Partito Democratico Brando Benifei ha reso noto di aver ricevuto risposta da parte del Commissario dell'Unione Europea Paolo Gentiloni, il quale, spiega Benifei, ha comunicato che “l’opera non sarà finanziata dal PNRR e da NextGenerationEU, bensì dal PNC, ovvero il Piano Nazionale Complementare, finanziato esclusivamente dal bilancio nazionale, e quindi dai cittadini italiani”.

La lettera di Gentiloni parla infatti di risorse derivanti dal Piano Nazionale Complementare, “il quale – si legge nella lettera del commissario - comprende misure complementari al PNRR ed è finanziato esclusivamente dal bilancio nazionale (e non dalle risorse di NextGenerationEU). 

Tale misura non sarà monitorata nell'ambito del PNRR e delle sue condizionalità in quanto non inclusa in esso. In ogni caso le autorità italiane dovranno rispettare la normativa ambientale nazionale e dell’UE applicabile”.

A stretto giro di posta sono arrivate anche le parole della consigliera del Partito Democratico Cristina Lodi: “L’Europa – scrive Cristina Lodi - afferma che il progetto non è finanziato dai fondi del Pnrr, ma da un fondo in cui erano stati inseriti progetti residuali. Lo dice tramite l’europarlamentare Benifei, che ringrazio per l’attenzione. La cabinovia, quindi, non ha alcuna urgenza di realizzazione né alcun aspetto di tempistica europea e l’Europa non ha dato l’ok”. Benifei e Lodi hanno quindi invitato Palazzo Tursi a un chiarimento su quella che sarebbe l'origine del finanziamento.

La replica del Comune, per mano del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi non si è fatta attendere. All'Ansa Piciocchi ha spiegato che “Non c'è proprio alcuna necessità di chiarimento, ho sempre detto che la funivia è finanziata da Mibact attraverso fondi complementari al PNRR, fondi che peraltro riguardano l'intero sistema dei forti”.

La Voce di Genova ha riascoltato le parole di Piciocchi durante l'ultima commissione sul progetto, dello scorso 19 ottobre. “Parliamo di fondi complementari del Pnrr – aveva spiegato il vicesindaco - che sono stati messi a disposizione da parte del Ministero della Cultura con un lavoro molto sinergico che l'amministrazione comunale di Genova ha finalizzato con il governo Draghi”. (QUI l'audio della commissione).

Tecnicismi a parte tuttavia basta un giro al Lagaccio per capire che l'opera, contro cui si sono schierati diversi comitati, non è benvoluta dai cittadini che hanno già annunciato battaglia contro l'intero progetto.

Francesco Li Noce


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