Cultura - 31 gennaio 2023, 18:41

Teatro, all'Ivo Chiesa in scena 'Ferito a morte' di Roberto Andrò

Premio Strega nel 1961 Ferito a morte divenne presto un classico della letteratura italiana e consacrò il suo autore come uno degli scrittori più significativi e amati del secondo ‘900

Teatro, all'Ivo Chiesa in scena 'Ferito a morte' di Roberto Andrò

Da mercoledì 8 febbraio al Teatro Ivo Chiesa, il regista e sceneggiatore Roberto Andò porta in scena Ferito a morte, spettacolo tratto dal romanzo di Raffaele La Capria, adattato dallo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi, già curatore di apprezzati adattamenti teatrali come Ragazzi di vita, diretto da Massimo Popolizio.

La vicenda che si dipana tra il 1943 e la ricostruzione del primo dopo Guerra ha tre protagonisti: Massimo De Luca, una sorta di Jep Gambardella ante litteram, vitellone della borghesia partenopea, sfaccendato e indolente. Napoli, città che “t’addormenta o ti ferisce a morte”, immersa nella grandiosa bellezza della sua storia e nella corruzione e superficialità di oggi. E infine il tempo, soprattutto quello della giovinezza, che inesorabilmente ci consuma e ci sfugge “come sabbia tra le dita”, lasciandoci in preda ad una nebbia malinconica. 

Premio Strega nel 1961 Ferito a morte divenne presto un classico della letteratura italiana e consacrò il suo autore come uno degli scrittori più significativi e amati del secondo ‘900. Lo spettacolo di Andò fa rivivere quelle pagine per mezzo di una scenografia suggestiva, che snodandosi su più piani rappresenta un bagnasciuga, una terrazza o un luogo della mente, e grazie a 16 attori, tra cui spicca Andrea Renzi nei panni del protagonista, impegnati a restituire quel reticolato di storie, pensieri, ricordi, innamoramenti, rimpianti e disillusioni che pervade il romanzo e la vita di ogni essere umano.

«Questo spettacolo offre un vissuto su cui tutti si possono proiettare – dice il regista e direttore del Teatro Stabile di Napoli – Chi non ha avuto e perduto degli amici? Chi non ha un luogo che ha dovuto abbandonare? La resa dei conti che attende i personaggi riguarda ognuno di noi. In più c’è questo sentimento malinconico della dispersione del tempo, dell’erosione a cui la nostra vita è soggetta, per cui anche le cose profondamente incise nella memoria, sbiadiscono piano piano».

Lo spettacolo va in scena al Teatro Ivo Chiesa: mercoledì e venerdì alle ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30.

Info teatronazionalegenova.it 

Redazione

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