Attualità - 04 febbraio 2023, 15:00

Dall'isolamento a una community di quasi 69mila persone, la storia di Manuel Bova tra ironia e quotidianità

Una pagina Facebook nata durante il lockdown, due libri pubblicati e uno di prossima uscita: una chiacchierata con l'autore genovese che ha ideato il “Diario di un isolato”

Dall'isolamento a una community di quasi 69mila persone, la storia di Manuel Bova tra ironia e quotidianità

Durante i mesi di lockdown in tanti hanno provato a tenere a bada la sensazione di sgomento e di paura cercando di concentrarsi su piccole attività quotidiane: tra chi ha avuto la fortuna di non ammalarsi e di poter stare a casa in attesa di tempi migliori, c’è chi si è dedicato alla cucina; chi ha riorganizzato gli spazi domestici, magari iniziando a cancellare dall’elenco delle cose da fare quei piccoli lavoretti che si rimandavano da tempo; chi ha investito del tempo e degli sforzi in attività che altrimenti sarebbero state accumulate nel cassetto dei “sogni da realizzare”. 

Proprio in quest’ultima categoria rientra l’esperienza di Manuel Bova: ingegnere con uno studio di pilates che nel tempo libero scrive “cene con delitto” e fa improvvisazione teatrale. 

Nel 2020 crea una vera e propria community su Facebook grazie all’ironia e alla qualità dei suoi testi, che pubblicava quotidianamente, e che sono andati a costituire, nel tempo, il primo dei suoi libri, intitolato “Diario di un isolato”. Un appuntamento fisso, diventato quasi essenziale per i follower, che tra una risata e una riflessione sono riusciti a tornare a una graduale normalità senza dimenticare chi li ha accompagnati, giorno per giorno, in quel periodo difficile.  

Nel frattempo è uscito un altro libro, dedicato alla storia d’amore dei nonni, esilarante e romantica come solo le relazioni di chi ha trascorso tutta la vita insieme riescono a essere, dal titolo “I miei nonni sono fidanzati”, e l’attesa per un nuovo capitolo del percorso di scrittore, “Al mare non importa”, in uscita il prossimo 14 febbraio, e la sua pagina è seguita da quasi 69mila persone.  

La mia avventura ‘social’ è iniziata con un racconto. Quando siamo finiti in lockdown ho iniziato a scrivere, e ho deciso di pubblicarne uno al giorno tutti i giorni: sembrava una minaccia, poi l’ho fatto veramente. Ho raccolto tutti questi racconti e ho pensato di farlo diventare un libro, che poi ho pubblicato da solo e il ricavato è stato devoluto in beneficenza. Da lì ho iniziato… e non ho più smesso. I miei racconti sono fondamentalmente umoristici, ma ci sono anche temi più seri e profondi. Parlo di tutto, per quanto la mia introspezione me lo consenta. Con un racconto al giorno ogni giorno finisci per forza a parlare di qualsiasi cosa”.

Dopo aver pubblicato il primo libro, avevo questa pagina Facebook che non sapevo bene come gestire. Ho iniziato a scrivere saltuariamente, finché non ho pubblicato un pezzo sui nonni che ha avuto grande successo: da lì, ogni martedì, esce un racconto dedicato a loro. Esistono veramente, fanno sul serio quello che scrivo nei testi, anche se a volte, ovviamente, le vicende sono un po’ ingigantite”

Il nuovo libro si intitola “Al mare non importa” e parla di Massimo, un trentasettenne che nella vita riempie distributori di bibite e merendine. Nella prima pagina del primo capitolo, Massimo si innamora in una sala d’attesa e da lì inizia la nostra storia. Lui perde di vista questa ragazza, che entra dal medico e quando esce il protagonista è troppo impacciato e in balia degli eventi per farsi avanti: si mettono così in moto una serie di eventi che gli faranno mettere in discussione il suo approccio alla vita e il suo modo di rapportarsi con tutto ciò che gli sta intorno”. 

Manuel racconta brevemente quali sono le sue ‘altre’ attività oltre alla scrittura:

Faccio tante cose, e sono orgoglioso di dire che le faccio tutte male (dice ridendo)

Sono ingegnere, ho uno studio pilates e ho una passione per le cene con delitto, che scrivo e porto in giro nei locali. Sono tutte cose diverse, è difficile paragonarle: l’ingegneria mi dava quell’idea di posto fisso, che serviva per dare tranquillità, ma che in realtà non sono riuscito a tenere come primo lavoro perché non ho resistito molto sui binari; del pilates sono orgoglioso perché è un progetto che porto avanti con mia madre; le cene con delitto sono poco più che un gioco, è molto soddisfacente. La scrittura però è sempre al primo posto”. 

Se dovessi abbinare a ognuno dei tre libri una colonna sonora cosa sceglieresti?

Per ‘I miei nonni sono fidanzati’ sicuramente ‘Time of your Life’ dei Greenday; per ‘Diario di un isolato’, visto che c’è il lockdown di mezzo ‘Strange World’ di Ké e per l’ultimo in uscita ‘Citizen Erased’ dei Muse”. 

Concludiamo la nostra chiacchierata parlando di altri personaggi genovesi che Manuel segue con piacere sui social, o di scrittori che ha piacere di far conoscere. 

Bruno Morchio mi piace molto come scrittore; ho avuto contatti anche con sua moglie Arianna, con Antonella Grandicelli. Ci sono poi persone che definirei più blogger, come Manuela Monaco e Alberto Bruzzone, che è anche un giornalista”.

Per chi volesse iniziare a seguire Manuel Bova, la sua pagina porta il suo nome e cognome, ed è quella con una foto profilo cartoonche sembra la mia, però più bella, come scherza l’autore prima di salutarci.

Chiara Orsetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU