Il consiglio comunale genovese si è aperto oggi con una protesta simbolica del consiglieri d'opposizione Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione), Fabio Cerando (M5s) e Francesca Ghio (Lista Rosso Verde) contrari all'accordo siglato da Iren S.p.a. con la Mekorot Water Company Ltd, azienda statale israeliana accusata di gravi violazioni di diritti umani a danno della popolazione palestinese privata delle proprie risorse idriche.
In Israele la Mekorot rifornisce d’acqua il 90% della popolazione, rivendendola a prezzi diversi alle comunità palestinesi. Viste le accuse di prosciugamento delle falde idriche palestinesi per fornire tali risorse alle colonie israeliane da molte parti è stato ritenuto inopportuno questo accordo con Iren, azienda che è controllata al 51% da comuni italiani (in prima fila Torino, Reggio Emilia e Genova e poi con quote minori Parma e Piacenza e altri piccole municipalità).
"Riteniamo che sia fondamentale conoscere il parere del Consiglio su questo accordo industriale, auspicando che vengano assunte le responsabilità etiche e sociali invitando Iren a retrocedere dai suoi propositi in caso le denunce delle organizzazioni internazionali risultino veritiere - dice il consigliere Crucioli - Dobbiamo purtroppo comunicare il fatto che l'articolo in questione è stato respinto stravolgendo il senso del regolamento comunale: la Conferenza dei capigruppo ha infatti espresso un giudizio politico, votando contro ad un articolo 55 per via del suo contenuto, esulando dalle sue funzioni che sono meramente organizzative, e di fatto sostituendosi al Consiglio Comunale, l'unico organo che può accogliere o bocciare un'istanza. Sostanzialmente, secondo questa logica, è possibile discutere come mozioni di sentimento soltanto i temi che stanno bene alla maggioranza, mentre quelli scomodi restano tabù. Troviamo che tutto ciò sia molto grave e per questo non staremo a guardare".
All'apertura della seduta odierna erano presenti anche alcuni cittadini che hanno esposto la bandiera della Palestina e hanno chiesto risposte dall'amministrazione. Il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba ha poi allontanato chi protestava tra il pubblico.