“Il Ponente non ci sta più. Il Ponente, tutto, è stanco di scelte calate dall’alto che lo condannano all’ennesima servitù, senza alcuna attenzione ai bisogni dei cittadini che vivono nelle delegazioni e ci crescono i loro figli esattamente come accade nel resto di Genova. Dopo le numerose decisioni scellerate operate dalla Giunta Bucci nella scorsa e in questa legislatura, apprendiamo che il Ponente ora dovrà digerire anche l’espansione del Porto. Come dire: a una parte di Genova restituiscono il mare, mentre all’altra lo tolgono. E lo fanno con finti percorsi partecipativi… perché dire ai cittadini cosa si intende fare e poi farlo senza l’ombra di un iter democratico fatto di confronto e ascolto, è la brutta copia di ricordi dittatoriali che credevamo appartenessero al passato”.
Lo dichiara il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo commentando l’esito di un’interrogazione portata in Sala Rossa e annunciando che sarà, con i portavoce liguri, al fianco dei comitati e dei cittadini delle delegazioni il prossimo 25 marzo per la manifestazione (con partenza alle 10.30 dalla Stazione di Pra’ e arrivo a Pegli in largo Calasetta) contro i cassoni e l’espansione del porto.
“La destra sta cercando di trasformare il Ponente in un ghetto. Come dire: il Levante alle stelle, il Ponente alle stalle! La visione che ha Bucci della nostra città, infatti, è chiara: una Genova privilegiata con passeggiate, passerelle e vista mare, e un’altra interamente destinata a impianti industriali ad alto impatto ambientale. Quella cui stiamo assistendo è una chiara dichiarazione di guerra, cui noi tutti risponderemo con forza protestando civilmente ma senza sosta”.
“I progetti che ha Bucci per le aree portuali del Ponente si traducono in un tombamento totale e condannano Sestri, Cornigliano, Sampierdarena, Multedo, Voltri e Pra’ a diventare servitù per le aree industriali della città. Non si può accettare un Piano regolatore portuale con queste mire, che di fatto negherebbe ai cittadini del Ponente di vivere in un ambiente salubre con spazi aperti sul mare. O queste sono forse prerogative riservate solamente al Levante? Anche il Ponente vuole riprendersi il mare, e Bucci dovrà farsene una ragione”, conclude Ceraudo.