Cultura - 23 marzo 2023, 19:08

Al Duse "La cultura che crea economia", Toti: "Strumento strategico di sviluppo sociale, economico e turistico dei nostri territori"

L'appuntamento domani, venerdì 24 marzo

Al Duse "La cultura che crea economia", Toti: "Strumento strategico di sviluppo sociale, economico e turistico dei nostri territori"

Non uno, ma tanti Lorenzo il Magnifico. È l’immagine simbolo del convegno “La cultura che crea economia”, in programma venerdì 24 marzo al Teatro Duse di Genova. Organizzato da Teatro Nazionale di Genova, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati della Liguria e Associazione Avvocati Amministrativisti Liguria, si propone di analizzare un aspetto essenziale nello sviluppo culturale italiano, un settore che va “Dal mecenatismo sostenibile al ruolo strategico delle sponsorizzazioni e del fundraising nella valorizzazione dei teatri, dei poli museali e del patrimonio artistico e musicale italiano”. L’evento è realizzato con il sostegno di RINA, IREN, Fondazione Pallavicino e con il patrocinio di Ordine degli Avvocati di Genova, Associazione Avvocati Amministrativisti Liguri “Carlo Raggi”, Università di Genova. 

«In questi anni, a livello locale e nazionale, si sta lavorando nella direzione giusta per rafforzare ed esaltare il ruolo della cultura come strumento strategico di sviluppo sociale, economico e turistico dei nostri territori e di tutta l’Italia – dichiara il presidente e assessore alla Cultura di Regione Liguria Giovanni Toti – Sotto la guida attenta degli esperti e degli addetti ai lavori del settore, stiamo arricchendo e innovando la nostra offerta culturale nella direzione di una maggiore accessibilità e diffusione a una platea non più ristretta a pochi appassionati, ma a un pubblico sempre più ampio e trasversale per età, grado di istruzione e provenienza sociale. Un obiettivo che, come sistema-Paese, dobbiamo essere bravi a raggiungere ricorrendo a quelle forme di sinergia pubblico-privato che ci consentono di valorizzare una fetta importante del patrimonio storico, artistico e culturale che, fino a ieri, non aveva l’attenzione che meritava. Investire sulla cultura è sempre la scelta giusta: Regione Liguria è consapevole di ciò e lo dimostra preparandosi a veicolare sul nostro territorio, tra risorse del Fondo Strategico Regionale e fondi PNRR, più di 80 milioni di euro destinati a rendere i nostri poli culturali più attrattivi e aperti al grande pubblico nazionale e internazionale». 

«La cultura – dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci - è una componente strutturale della città che ne determina la conoscenza, la cura del territorio, la consapevolezza e il comportamento dei cittadini e che alla fine diventa anche un benessere per la nostra comunità. Negli ultimi anni abbiamo investito molto in questo settore per esaltare il ruolo di Genova nel panorama culturale italiano e internazionale. Siamo orgogliosi dei risultati che abbiamo ottenuto anche attraverso mostre ed eventi che hanno permesso al mondo intero di scoprire l’immenso patrimonio della nostra città. La cultura è un formidabile acceleratore di ricchezza umana ed economica, strumento indispensabile per promuovere identità, appartenenza, inclusione, coesione. Genova ha istituito il tavolo permanente della cultura che effettua quotidianamente un grande lavoro per lo sviluppo della nostra città. Tutto il sistema culturale genovese deve lavorare assieme per creare sinergia, così possiamo ottenere grandissimi risultati».

Il convegno “La cultura che crea economia” è un’occasione unica per riunire allo stesso tavolo personalità e professionisti di primo piano del mondo culturale, industriale, istituzionale, legale, amministrativo, accademico italiano, allo scopo di individuare insieme la strategia vincente da portare nel futuro. Preso atto che i fondi pubblici non sono sufficienti a fare fronte alle crescenti esigenze di chi produce cultura, preso atto che la complessità dell’epoca contemporanea suggerisce l’assunzione di responsabilità, è arrivato il momento di riunirsi e fare il punto della situazione. Il traguardo è l’agenda ONU 2030, che prevede cultura della sostenibilità e sostenibilità della cultura. Il pilastro intorno al cui ruotare è l’articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura”.

Il convegno “La cultura che crea economia” si aprirà con i saluti istituzionali del prefetto Renato Franceschelli, del presidente del Teatro Nazionale di Genova Alessandro Giglio e del presidente dell’Ordine degli Avvocati Luigi Cocchi. Nella sessione pomeridiana le due tavole rotonde saranno moderate dal direttore de “Il Secolo XIX” Luca Ubaldeschi, per poi essere concluso dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Nel corso della prima e della seconda sessione, dedicate rispettivamente ai temi “Cultura e impresa. Un investimento strategico” e “La cultura non è un problema ma la soluzione”, interverranno il presidente della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, l’avvocato, presidente AAAL e vice presidente della Fondazione Pallavicino Daniela Anselmi, il presidente del Gruppo Tecnico Cultura Confindustria Antonio Alunni, la responsabile comunicazione di ALES S.p.A. Lucia Steri, il commercialiste e revisore dei conti Walter Chiapussi, il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, il presidente IREN Luca Dal Fabbro, il presidente e amministratore delegato di RINA Ugo Salerno, il presidente dell’ASVIS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Pier Luigi Stefanini, la cui missione è favorire la realizzazione dell’agenda ONU 2030, il regista e direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore, la storica dell’arte, fundraiser e assessora alla Cultura del Comune di Roma Giulia Silvia Ghia. Uno speciale ricordo sarà dedicato a Vincenzo Spera, l’imprenditore e presidente nazionale di Assomusica vittima di un incidente stradale lo scorso 14 marzo, che avrebbe partecipato alla tavola rotonda portando un importante contributo sulla cultura musicale che ha impegnato tutta la sua carriera e la sua vita. 

Competenze e interessi diversi convergono verso la consapevolezza che occorre fornire informazioni aggiornate e chiare sugli strumenti legislativi esistenti, ma non ancora sufficientemente noti e padroneggiati. Perché i nuovi mecenati sono tra noi, ma non sempre sanno come mettere a frutto le proprie risorse e le proprie idee. I lavori del convegno offriranno strumenti utili per esaminare la normativa a disposizione, soprattutto ma non solo l’Art Bonus, valutare i benefici previsti dalla legge con una defiscalizzazione fino al 65%, una delle più favorevoli d’Europa, scoprire i meccanismi di partecipazione di partenariato pubblico e privato. Diventare mecenati non solo è possibile, ma può essere favorevole per singoli, imprese, fondazioni bancarie. Nella consapevolezza che impegnarsi verso la società per la difesa del patrimonio nazionale, significa costruire cittadinanza, identità, comunità, pensiero. Cioè sviluppare gli anticorpi della democrazia. Produrre arte, cultura, musica, teatro non solo è importante quanto produrre automobili, microchip ed energia, ma ne è la premessa indispensabile. La cultura è una risorsa che incide sulle future generazioni, in termini di sviluppo sociale, economico e occupazionale. Un regalo da fare a noi di oggi e a noi di domani.

Redazione

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