Attualità - 28 marzo 2023, 17:59

Contest creativo Pesca e Acquacoltura, svelati i tre vincitori

L’evento è stato organizzato dal Comune di Genova in collaborazione con Coldiretti Impresa Pesca Liguria e Fondazione San Paolo

Contest creativo Pesca e Acquacoltura, svelati i tre vincitori

Si è svolto quest’oggi, presso il Blue District, l’evento che ha svelato i tre vincitori del contest creativo “Pesca e acquacoltura – Immagini e immaginario sulla sostenibilità e l’innovazione” rivolto a fotografi, illustratori, grafici, artisti ma anche semplici cittadini e/o gruppi informali. 

Il tema del contest era la reinterpretazione creativa del tema della pesca e dell’acquacoltura in chiave di innovazione e sostenibilità. Le opere presentate sono state 76, delle quali il 61% provenienti dalla Liguria e il restante 39% da altre 11 regioni Italiane. A partecipare sono state anche scuole e centri educativi.  

Le attività di pesca e acquacoltura sono le più antiche e le più tradizionali della blue economy e nel corso degli ultimi decenni sono state protagoniste di importanti innovazioni, in una visione sempre più attenta alla conservazione dell’ambiente marino. Lo scopo del concorso è proprio questo: evidenziare sia le criticità che le potenzialità di questo settore, tenendo sempre bene a mente la cornice della sensibilità ambientale, dell’economia circolare e dell’innovazione. 

Il concorso è stato ideato e realizzato con la collaborazione di Coldiretti Impresa Pesca Liguria e rientra nell’ambito di Blue Vision, percorso narrativo ed esperienziale del progetto “Verso The Ocean Race. Innovazione, Sostenibilità e Impresa” realizzato dal Genova Blue District e dal Comune di Genova con il sostegno di Fondazione Carige. 

Durante l’evento tutti i partecipanti hanno presentato la loro opera, chi in presenza e chi in collegamento da remoto. 

I vincitori del concorso sono stati premiati da Francesco Maresca, assessore allo Sviluppo economico Portuale, al Mare e alla Pesca, da Daniela Borriello di Coldiretti Impresa Pesca Liguria, partner dell’iniziativa e dal presidente di Fondazione Carige,  dall’avvocato Paolo Momigliano, che sostiene le attività del Blue District insieme a Fondazione Compagnia di San Paolo. 

Secondo Francesco Maresca: «È molto importante parlare di pesca, soprattutto se collegata alla tutela dell’ambiente ed è ancora più importante farlo in un contesto come quello del Blue District che è la casa comune dell’innovazione sostenibile nella blue economy. Si è fatto molto e ancora tanto possiamo fare introducendo a fianco dei pescatori nuove figure, usando nuove tecnologie e incrementando l’acquacoltura per trovare un punto di equilibrio. Anche la creatività e il coinvolgimento di scuole e artisti può aiutare ed è uno strumento prezioso per far crescere l’attenzione e la consapevolezza. Le immagini che abbiamo raccolto sono preziose a questo scopo». 

«Sono felice del riscontro che ha avuto questa iniziativa – dice Daniela Borriello – perché dimostra che il settore della pesca e dell’acquacoltura non sono dimenticati e appannaggio di pochi, relegati a essere etichettati come antichi mestieri, anzi. Il concorso ha permesso di pensare a un ritorno agli antichi mestieri, illuminando il mondo della pesca e dell’acquacoltura di una luce innovativa e sostenibile sotto tutti i punti di vista».  

Il presidente della Fondazione Carige Momigliano sottolinea l’impegno e la soddisfazione per aver preso parte a questo progetto:  «Siamo partner, con convinzione, del  processo  di sostegno all’innovazione e alla consapevolezza sviluppati dal Blue District in preparazione della Grand Finale di The Ocean Race. Questo contest è stato uno strumento efficace per stimolare e condividere idee, preoccupazioni, visioni e lavorare assieme per trovare soluzioni sostenibili». 

Claudio Oliva, direttore di Job Centre srl, soggetto gestore del Genova Blue District aggiunge: «Contiamo le settimane che ci separano da “The Ocean Race – The Grand Finale”. Accoglieremo genovesi e non solo all’Innovation village, presentando imprese e start up che permetteranno a tutti di sperimentare le loro innovazioni sostenibili. Si potrà infatti navigare su barche realizzate con materiali naturali, giocare o fare laboratori, incontrare l’internet delle cose sottomarino e, naturalmente, emozionarsi come oggi con queste immagini». 

I vincitori sono stati: 

Gianni Trotta per la sezione -Fotografia- con l’opera "Terra Ferma" 

Chiara Arcadi per la sezione -Illustrazione – con l’opera “Per il bene del mare” 

Marco Tonnicchi Bonfilio per la sezione-  Immagini elaborate con Intelligenza artificiale-,  con  l’opera “Ecosistemi si auto-alimentano”. 

Gianni Trotta, musicista e compositore appassionato di fotografia, in merito alla sua opera dice: «La fotografia Terra Ferma che ho presentato al contest è stata scattata in un villaggio di pescatori in Myanmar e ritrae le teste dei pesci i cui corpi vengono messi ad essiccare al sole dalle donne del villaggio. La foto ritrae parte di quell'attività umana svolta "ancora" in maniera sostenibile e artigianale, ma che, entro le cornici, evoca una situazione opposta a quella reale: inquinamento, pratiche di pesca non sostenibili, morte. Ho voluto, in sostanza, ritrarre una realtà "pulita", "inquinandola" con la manipolazione dell'immagine: un po' come fa l'uomo con il mare». 

Chiara Arcadi, fotografa, violinista, educatrice e comunicatrice di recente dedita all’illustrazione introduce. Per il bene del mare dicendo: «Ho voluto trattare il ruolo dei pescatori, cercando di far emergere le potenzialità della loro attività, mettendo in luce quanto importante sia il loro lavoro, perché sono tra i garanti di un ecosistema che appartiene all’umanità intera. Colori e forme lineari vogliono comunicare un silenzio quasi meditativo che inspiri pace e fiducia nel prossimo, poesia e delicatezza». 

Marco Tonicchi Bonfilio, operatore artistico freelance con esperienze di educazione artistica in diversi contesti sociali, parlando di Ecosistemi si auto-alimentano dice: «Ho voluto rappresentare un microcosmo di fantasia, in cui l’ecosistema marino e l’uomo convivono in armonia e auto alimentandosi reciprocamente. Dal punto di vista della composizione ho scelto la forma del cerchio, sia nell'intento di rappresentare in maniera sintetica i concetti dal quale sono partito sia per accentuare l’idea di unione e sinergia che volevo esprimere». 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU