Municipio Centro Est - 04 aprile 2023, 19:15

Centro storico, la 'Madonna del Selfie' veglia sul bene confiscato alla mafia (foto e video)

Una 'chicca' del centro storico sconosciuta ai più, forse anche alle istituzioni. Di fronte si trova un bene confiscato che Ama, l'associazione di quartiere, chiede rimanga aperto

Centro storico, la 'Madonna del Selfie' veglia sul bene confiscato alla mafia (foto e video)

Una sagoma che spingeva verso l'altro, come a dire 'Apriamo questo bene'. L'avevano disegnata gli scout all'indomani dell'assegnazione al Municipio Centro Est dell'immobile che ospitava l'immobiliare Ferraro, sequestrato nell'ambito della confisca Canfarotta. In quella sagoma in tanti si erano fatti un selfie, tanto che da un giorno all'altro, nell'edicola votiva del palazzo di fronte un artista ignoto aveva dipinto sulla tela della 'Madonna della Guardia', una decisamente più profana 'Madonna del Selfie', una delle chicche del centro storico sconosciute ai più, forse alle stesse istituzioni.



La Madonna del Selfie è rimasta al suo posto, ma non la sagoma che questo pomeriggio è stata simbolicamente riposizionata sulla saracinesca dall'associazione di quartiere della Maddalena, Ama.

Questo bene è assegnato al Municipio Centro Est che dimentica di mettere una targa e ricordare anche a serrande chiuse il valore sociale e culturale di riqualificazione che ha questo luogo”, ha commentato Luca Curtaz, membro di Ama e già consigliere municipale di minoranza.

Il bene – continua - è stato affidato a un'associazione di volontariato che distribuisce i volantini per la raccolta dell'umido per Amiu, un luogo che avrebbe potenzialità molto importanti ma che spesso è chiuso. Noi abbiamo proposto che il luogo venisse aperto il più possibile in un luogo in cui molte saracinesche sono chiuse. Un bene confiscato è importante che sia aperto in varie modalità, per esempio per informare su cosa succede nel quartiere, ma non solo, anche spiegando cos'è un bene confiscato, l'importanza di questo strumento per colpire la criminalità organizzata che continua a essere presente nel centro storico”.

Ricordiamo – conclude - che la confisca è stata per molti anni ferma, il percorso di riassegnazione dei beni confiscati è stato molto complicato e anche grazie a una forte massa critica e una spinta dal basso della cittadinanza l'amministrazione ha preso in carico questi beni e piano piano li sta assegnando alla collettività, però è importante il valore del luogo e quel disegno dipinto dai cittadini raffigurava proprio quello: 'Apriamo le saracinesche, restituiamo ai cittadini i beni confiscati'”.

Francesco Li Noce


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